Il senatore del Gruppo Misto attacca il Governo per questo provvedimento. “Si sta agendo molto male sul fronte degli immigrati”, ha dichiarato De Falco.
Continua a tenere banco la questione relativa alla gestione degli immigrati. E si continua a contestare al Governo il decreto per la chiusura dei porti in entrata. A prendere la parola è stato questa volta Gregorio De Falco, senatore del Gruppo Misto dopo la sua fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle. “Questo governo sul fronte immigrati sta agendo male, anzi malissimo – ha dichiarato ai microfoni di Adnkronos – . In maniera frammentaria. Siamo in mano a degli avventurieri. La verità è questa. Con un decreto firmato inopinatamente da quattro ministri, tra cui anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Un fatto gravissimo, da parte di Di Maio, non capire l’errore di quel decreto, perché un capo della Farnesina dovrebbe immaginare quale sia la reazione geopolitica. Basti vedere come hanno reagito Malta e Libia firmando atti analoghi. Dove dovrebbero andare queste persone?“.
Tornando sul tema migranti, il senatore ha proseguito: “Bisogna rimettere in mare le nostre navi istituzionali, con la loro presenza le ong potrebbero sparire. Nel 2013 le ong non c’erano, perché in mare c’erano navi istituzionali, non avrebbero più ragion d’essere, la loro presenza è di supporto e sorveglianza. Come si è visto in questi giorni“. E il fenomeno degli sbarchi rischia di diventare un tema portante, con l’arrivo della stagione calda: “Ci sono centinaia di persone a mare, anche se c’è una sola nave di ong. Quello che spinge le persone in mare arriva da dietro, la guerra in Libia, tanto per citarne una. Non si può escludere che i libici vogliano creare anche altra confusione“.
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L’ex deputato pentastellato ha fatto notare che manca una firma piuttosto importante a questo decreto. Quella del premier: “Non lo ha firmato neppure il presidente del Consiglio Conte. Il che mi sembra alquanto singolare, sembra quasi un ammutinamento. Queste cose fatte senza ragionare sono assurde. Quando abbiamo dato la fiducia al governo era stata data sulla base di un obiettivo, che era quello della discontinuità con il governo precedente. Ecco perché ieri abbiamo firmato l’ultimo appello con alcuni colleghi per dire che la discontinuità è dovuta“.
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De Falco ha annunciato di essersi astenuto dalla votazione del decreto Cura Italia: “Ho voluto dare un segnale al premier, se non darà seguito a questa annunciata discontinuità potrei votare anche un’eventuale sfiducia“. Il senatore del Gruppo Misto prosegue: “Bisogna capire cosa pensa Conte di questo decreto, visto che è stato in silenzio, il che è davvero singolare. In questo modo vengono violate apertamente le norme della Convenzione internazionale di Montego Bay. Eppure, l’Italia è obbligata a rispettare le convenzioni internazionali. Quanto viene chiesto è in linea con quello che dico, noi stiamo chiedendo discontinuità, quella discontinuità che il premier ha annunciato quando chiese la fiducia e che ancora oggi non c’è“.
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Si parla anche del blocco aereo da e per la Cina, ovvero il primo provvedimento preso dal Governo per provare a limitare l’arrivo del Coronavirus. De Falco sottolinea una falla piuttosto evidente in questo provvedimento: “Secondo lei quelli che dovevano venire non sono arrivati lo stesso dalla Cina usando altri aeroporti? Ovviamente sì, solo che in questo modo non è stato possibile tenerli sotto controllo. E lo stesso vale per i migranti. Se io blocco tutto in realtà non fermo un fenomeno che è naturale, tanto è vero che in questi giorni ci sono stati diversi sbarchi autonomi in Sicilia. Io devo andarli a prendere, intanto per evitare che muoia la gente“.