I pazienti più gravi sono in calo costante da 10 giorni: è l’unico dato positivo perché il numero dei morti sale e con esso anche quello dei medici.
Non si ferma la strage di medici da Covid-19 e annuncia la scomparsa di altri tre combattenti: a renderlo noto è la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che aggiorna costantemente la lista dei decessi includendo medici in attività, medici pensionati e medici pensionati richiamati in attività o comunque impegnati nell’emergenza. Il totale dei morti tra i camici bianchi sale così a 112. Sono morti Fabio Rubino (medico palliativista), Giovanni Stagnati (odontoiatra) e Giovanni Delnevo (cardiologo). L’unico dato positivo sono i ricoveri in calo, il governo comincia a pensare alla Fase 2, anche se il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, mette in guardia da errori che in questo momento sarebbero gravissimi: “State attenti alle illusioni ottiche. Non lasciamoci prendere da insensato ottimismo“. Si potrebbe tornare in classe il 18 maggio anche se l’esame di terza media sarebbe sostituito da una valutazione della commissione e quello della maturità da un maxi colloquio orale online.
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Coronavirus: la situazione in Italia
In Italia, dall’inizio dell’epidemia importata dalla Cina, almeno 159.516 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (3.153 in più rispetto a ieri per una crescita del 2%) . Di queste, 20.465 (+566, +2.8%) sono decedute e 35.435 (+1.224, +3.6% ) sono state dimesse. Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 103.616. I dati vengono ogni giorno aggiornati dalla Protezione Civile. I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.023; 3.260 (-83, -2.5%; un dato molto importante) sono in terapia intensiva, mentre 72.333 sono in isolamento domiciliare fiduciario. Si inizia ad intravedere una speranza per il futuro, anche se la Fase 2 potrebbe essere un rischio eccessivo da correre. Per il momento il rockdown è prolungato fino al 3 maggio. «Siamo ancora in fase uno, non c’è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi». È la precisazione di Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile.