In Liguria il borgo immune al Coronavirus: Bonassola, 900 abitanti e nessun contagio

A Bonassola, piccolo comune ligure che sboccia sul litorale, vivono soltanto 900 cittadini e nessun contagio da coronavirus vi è stato mai registrato fin dall’inizio dell’epidemia in Italia. Al momento a preoccupare, però, è la stagione estiva ancora incerta.

bonassola - coronavirus
foto via Alisei

Non è la prima volta che veniamo a conoscenza di luoghi, italiani ma anche esteri, che risultano “immuni” al nuovo coronavirus. Dei luoghi, molto spesso paesini o antiche roccaforti, che data la loro posizione e il loro esiguo numero di abitanti riescono a resistere alla pandemia, e non fanno entrare il Covid-19 nelle loro abitazioni.

Questo è il caso di Bonassola, un comune ligure di 825 abitanti della provincia della Spezia che conta ancora zero contagi da quando l’epidemia è scoppiata in Italia. “A oggi non abbiamo positività, lo diciamo piano per scaramanzia” conferma infatti il sindaco Giorgio Bernardin.

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Lo stesso che ha poi sottolineato: “I nostri cittadini sono molto attenti alle indicazioni, non si muovono da casa”. E, secondo quanto riportato da La Nazione, il sindaco ha in effetti raccomandato tutti di non uscire assolutamente dal paese. “Nessuno può spostarsi da un comune all’altro, se non per comprovate esigenze o ragioni di necessità”, spiega infatti Bernardin.

“Abbiamo un medico e una farmacista, la banca, le poste e un forno sempre aperto. Ci sono persone che lavorano, offrendo un servizio alla comunità. Il supermercato è piccolo, ma ben fornito. Si trovano pasta, verdura, scatolame, frutta e bevande. Non manca nulla“, conclude infine il sindaco per le penne del quotidiano.

Coronavirus, Bonassola guarda con preoccupazione all’estate

Il borgo è stato dunque meticolosamente sigillato, tra qualche lamentela dei cittadini che ritengono le misure un po’ troppo drastiche. Ma è questo l’unico modo, al momento, per resistere alla violenza del nuovo coronavius. “La passeggiata ciclopedonale per Levanto e Framura è stata chiusa”, spiega il sindaco; che poi prosegue: “Stiamo distribuendo a tutti le mascherine che ci sono state fornite dalla protezione civile. Abbiamo invitato gli abitanti delle seconde case a non venire. Quei pochi che sono arrivati, sono stati ‘monitorati’ e sono in quarantena“.

Perché Bonassola è anche una preziosa meta turistica, soprattutto durante la stagione primaverile ed estiva. Con ben 1700 seconde case, che portano dunque la popolazione stagionale nei periodi più caldi a 6000 persone, il borgo della riviera di levante è al momento preoccupato dalla crisi che la pandemia sta infliggendo proprio al settore turistico.

Giorgio Bernardin bonassola
Giorgio Bernardin, sindaco del comune di Bonassola – foto via La Nazione

Secondo quanto raccontato dal primo cittadino, per venire incontro alle attività commerciali il comune ha sospeso il pagamento delle tasse comunali fino a inizio ottobre, e la sospensione della Tari per le utenze domestiche dal 31 maggio al 31 luglio. “Non è detto che poi ci sia una ulteriore proroga della sospensione in base all’evoluzione della situazione. Qui si vive di turismo, gli alberghi e i locali sono chiusi e molti rischiano di perdere il lavoro nel settore. Al momento abbiamo calcolato un mancato incasso per il comune di 550 mila euro. Dovremo rinunciare al rifacimento dei campi sportivi e della passeggiata a mare”, spiega Bernardin per le penne dell’ANSA.

Mare che, al momento, proietta la sua ombra verso una stagione incerta, che non si sa quando, come e se partirà. “Gli stabilimenti balneari si stanno attrezzando, adottando distanziamento di almeno 2 metri tra gli ombrelloni e limitando drasticamente il numero della cabine. Potranno essere pensati ingressi contingentati, così come nei ristoranti e bar. Ma il problema sono le spiagge pubbliche“, spiega ai giornalisti Bernardin.

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E sottolinea, ancora: “Qui a Bonassola ricoprono una fetta importante del litorale, molto di più di quanto prevede la legge. Come possiamo regolamentare l’accesso, quando ogni estate c’è un flusso continuo di turisti dal treno alla spiaggia? Non abbiamo un numero sufficiente di vigili urbani per verificare. Il rischio è che potrà andare al mare solo chi potrà permettersi l’accesso agli stabilimenti e noi questo vorremmo evitarlo”.

“Di questo speriamo di poterne parlare presto con il prefetto, e che dall’alto venga regolamentato con disposizioni l’accesso alle spiagge pubbliche, garantendo a tutti il diritto a un bagno al mare ma anche alla salute pubblica“, conclude poi il primo cittadino.

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