Coronavirus, Antonello Ieffi: “Volevo solo aiutare il Paese”

L’imprenditore ha deposto oggi davanti al gip di Roma durante l’interrogatorio di garanzia. Ieffi ha fornito al delegato Consip un video ricevuto dal fornitore con il carico di mascherine e il numero del magazziniere.

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Non volevo arrecare nessun danno, anzi volevo aiutare il mio Paese in un momento così difficile. Sono pronto a dimostrare che non ho commesso nessun illecito“. Queste sono le parole più importanti tra quelle pronunciate da Antonello Ieffi. L’imprenditore romano è stato arrestato la scorsa settimana con l’accusa di turbativa d’asta, nell’ambito dell’acquisto di un enorme lotto di mascherine e altro materiale sanitario da usare durante l’emergenza Coronavirus. Ieffi ha effettuato l’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma.

Antonello Ieffi era collegato da una saletta del carcere romano di Regina Coeli, dove è stato trasportato in detenzione giovedì scorso. L’accusa nei suoi confronti, oltre alla turbativa d’asta, è quella di inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Il confronto con il Gip del tribunale della capitale è avvenuto in videoconferenza, proprio per quella emergenza Coronavirus per la quale è arrivato il carico di milioni di mascherine per cui Ieffi è indagato. Ad assistere l’imprenditore di 41 anni è stato il legale Andrea Coletta, che collabora con il collega Claudio Acampora e ha assistito all’interrogatorio di garanzia.

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Milioni di mascherine al centro dell’asta – meteoweek.com

Ieffi – ha dichiarato Coletta al termine dell’udienza – ha spiegato di aver inoltrato al delegato Consip sia un video ricevuto dal fornitore indiano con il carico di mascherine fatto arrivare in un deposito in Cina, sia di avergli fornito il numero di telefono del magazziniere. A quel punto, però, si sono interrotte le comunicazioni con Consip. In ogni caso la merce sarebbe stata pagata al fornitore solo una volta arrivata in Italia e a seguito dei controlli sulla qualità dei materiali“. Tuttavia, secondo l’accusa Antonello Ieffi avrebbe tentato una operazione per ottenere l’aggiudicazione della fornitura da ben 258 milioni di euro di valore complessivo.

Il legale di Antonello Ieffi ha fatto sapere quali saranno i prossimi step del procedimento per svelare l’innocenza del suo assistito. “Ora invieremo in Procura la corrispondenza via mail con il fornitore che testimonia quanto riferito oggi da Ieffi. Infine ha anche risposto chiarendo chi è il Max citato in un’intercettazione contenuta nell’ordinanza“. Coletta ha anche aggiunto che “in questa vicenda è passata una immagine di Ieffi che non corrisponde al vero“. Nel frattempo, i due legali della difesa hanno già inoltrato un’istanza per richiedere la scarcerazione di Antonello Ieffi e il suo trasferimento agli arresti domiciliari.

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