Arresto cardiaco ad alta quota: un escursionista si rifiuta di aiutare

Un arresto cardiaco in alta montagna, passa un escursionista ma si rifiuta di prestare i primi soccorsi: ecco cosa è successo.

Arresto cardiaco ad alta quota: un escursionista si rifiuta di aiutare – meteoweek

In un clima di forte solidarietà tra persone dovuta alla grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo per il Covid-19, questa storia ha davvero dell’incredibile: è successo in Valle Aurina. Un uomo ha perso i sensi per un arresto cardiaco a 1.800 metri di quota. Mentre era in bilico tra la vita e la morte, un altro escursionista, che si trovava per caso nelle vicinanze, ha rifiutato di prestare i primi soccorsi. A riportarlo è stato il portale news altoatesino Stol.it raccontando di un episodio avvenuto ieri mattina sul Monte Lupo.

L’uomo infartuato era in compagnia del figlio che ha potuto lanciare l’allarme garantendo i primi soccorsi anche se non è bastato. L’elisoccorso Pelikan con una squadra del soccorso alpino si è subito messo in volo ma quando è arrivato in loco l’uomo era già morto. Il figlio ha riportato che un escursionista che era passato di lì, aveva assistito al malore e nonostante questori è rifiutato di partecipare alla rianimazione e si è allontanato. Il destino dell’uomo forse era già segnato o forse no ma il gesto sta facendo il giro del web con grande partecipazione emotiva da parte degli utenti.

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L’escursionista si è rifiutato di partecipare alla rianimazione – meteoweek

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Secondo il codice penale italiano: “Chiunque, in occasione di un tumulto o di un pubblico infortunio o di un comune pericolo [, ovvero nella flagranza di un reato, rifiuta, senza giusto motivo, di prestare il proprio aiuto, o la propria opera, ovvero di dare le informazioni o le indicazioni che gli siano richieste da un pubblico ufficiale o da una persona incaricata di un pubblico servizio, nell’esercizio delle funzioni o del servizio, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000. Se il colpevole dà informazioni o indicazioni mendaci, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 6.000 a euro 18.000“. A questo punto c’è da chiedersi se un comportamento del genere sia o meno sanzionatile, al di là del comune sentire. Si invita, comunque, tutti alla massima prudenza per la situazione difficile che si sta vivendo in montagna in questo periodo: nonostante sia caduta molta neve, c’è stata anche un incredibile ondata di caldo e di scirocco. Motivo questo che rende molto pericoloso il camminare in montagna. La neve è ricca di umidità a cui poi si è aggiunto il gelo: una situazione molto rischiosa.

Alessia Cornali

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