Ana de Armas sarà la prossima Bond Girl in No Time to Die, nuovo film della saga cinematografica di James Bond che arriverà nelle sale di tutto il mondo a fine anno. Ma l’attrice non è sempre stata convinta di essere all’altezza del ruolo.
Essendo il protagonista di una delle serie più seguite della storia del cinema, James Bond è stato uno dei personaggi più iconici del grande schermo, grazie anche ad una lunga tradizione di grandi interpreti che hanno prestato il loro volto all’agente segreto più celebre di tutti (tradizione che ora prosegue con Daniel Craig e domani chissà). Ma nel corso degli anni, James Bond è stato anche affiancato da una serie di donne, o “Bond girls”, come le chiamano i fan, che hanno avuto un impatto notevole sulla serie cinematografica e sulle storie raccontate. La star di Knives Out, Ana de Armas, sarà la prossima attrice al fianco di 007 quando No Time to Die (posticipato a causa dell’emergenza Coronavirus) arriverà nei cinema, ma la sua strada per diventare una Bond Girl non è sempre stata facile e sicura. Ecco perché.
Ana de Armas | nata per essere una Bond girl?
Ana de Armas è sempre stata ben consapevole delle responsabilità che derivano dall’essere una Bond girl e delle altissime aspettative del pubblico (in particolare, purtroppo, relativamente al suo aspetto fisico). Sebbene l’attrice trovasse questo aspetto particolarmente scoraggiante all’inizio, è stata confortata dal fatto che i produttori avessero deciso di costruire il personaggio di Paloma attorno a lei: “Le Bond girl sono state messe in scena per così tanti anni con un tipo specifico di donna”, ha spiegato la giovane interprete. ”Io associo la sua figura ad una sorta di perfezione e standard di bellezza oltre il normale. Cose che non mi sento di rappresentare. Rimasi scioccata quando il regista mi chiamò per dire che il personaggio non era ancora stato scritto, ma che volevano me”.
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Un personaggio scritto per lei
Quando si è trattato di interpretare il personaggio, Ana de Armas era determinata nel provare cose nuove, dando nuove sfumature alla figura di Bond girl. E ciò ovviamente passava dall’evitare i canoni classici impiegati dal franchise negli anni: “Di solito queste donne [le Bond girl], devono essere salvate. O muoiono. O sono cattive. Avevo bisogno di leggere quella sceneggiatura per capire. E ci è voluto un po’, ma poi finalmente mi hanno inviato le scene. È importante, perché volevo portare qualcos’altro nella storia”.
Una nuova idea di Bond girl
Partecipare ad una serie di film che è diventata negli anni una vera e propria istituzione cinematografica può essere difficile poiché, in molti casi, c’è poco spazio per i nuovi arrivati e poca possibilità di apportare nuove idee ad una formula già collaudata. Il caso di De Armas, tuttavia, indica che i creativi dietro 007 erano disposti e pronti per imprimere una nuova direzione alla loro protagonista femminile. Questo cambiamento nella rappresentazione dei personaggi femminili al cinema è lento ma costante. C’è ancora molto lavoro da fare, ma i film e la TV stanno iniziando a proporre figure femminile più complesse e meno stereotipate.