“Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Dì sì alla donazione di organi e tessuti”, è lo slogan della campagna social della 23ma Giornata Nazionale della donazione di organi e tessuti.
Siamo in piena emergenza Covid-19, ma il Ministero della Salute, Centro nazionale trapianti, associazioni di settore e con il sostegno da parte della Rai Responsabilità sociale, da oggi fino a domenica 19 aprile è online la campagna “Diamo il meglio di noi”. La locandina di questa 23ma Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, sono i volti di 150 medici, infermieri, psicologi, biologi e operatori del 118, che operano negli ospedali italiani.
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Tra questi c’è il chirurgo Michele Colledan, che guida il centro trapianti dell’Ospedale di Bergamo e lo scorso 19 marzo, duranti i giorni più duri della pandemia insieme alla sua equipe hanno eseguito un trapianto di polmoni. Marco Sacchi, rianimatore e cordinatore delle attività di prelievo degli organi nella terapia intensiva dell’Ospedale Niguarda di Milano. Ancora, troviamo il capo del team di ricercatrici dello Spallanzani di Roma che ha isolato il SARS-CoV-2 e consulente del Cnt per le infezioni virali nei trapianti, Maria Capobianchi. Il direttore del centro trapianti di rene delle Molinette di Torino che in queste settimane ha accettato di trapiantare i reni dei donatori svizzeri che rischiavano di venire sprecati, dopo che Berna a causa dell’epidemia ha decretato la sospensione dell’attività trapiantologica, Luigi Biancone.
Il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, in una nota fa sapere:”Anche se la maggior parte dei nostri operatori è impegnata sul fronte del coronavirus l’epidemia non ha fermato i trapianti, e questo grazie a uno sforzo eccezionale di tutto il Servizio sanitario nazionale. In questo momento sono quasi 9mila le persone che aspettano un organo, ma l’impegno dei medici e degli infermieri non è sufficiente: serve che i cittadini dicano sì alla donazione. Questa emergenza ci ha insegnato che ognuno con i propri comportamenti è responsabile della salute di tutti: è un principio che da sempre vale per i trapianti. Purtroppo un terzo di chi si esprime sulla donazione si oppone al prelievo degli organi: una percentuale ancora troppo alta. Per questo la Rete trapiantologica ci mette la faccia e chiede a tutti di fare la propria parte per aiutarci a salvare le vite di tanti malati”.