Ennesima fake news postata su twitter. Si vede il traffico di Los Angeles nel giorno del Ringraziamento dello scorso novembre spacciato per un’improbabile violazione delle restrizioni a Catania.
Troppo falsa per essere vera. La scritta Abc sul video, i grattacieli di Los Angeles, e una foto che gira in rete da mesi: era il giorno del Ringraziamento e gli americani avevano invaso le autostrade per andare a festeggiare in famiglia. Persino Gufo, l’autore del tweet, non ci crede. Scrive: “Questo è Viale Los Angeles a Catania, la gente non ha capito un c….”. Ovviamente, vogliamo sperarlo, la sua è solo una provocazione, la dimostrazione che una falsa notizia può comunque condizionare milioni di persone (per fortuna le visualizzazioni sono state poco più di 78 mila).
Il governo italiano ha ingaggiato una vera e propria task force contro le fake news, eppure il fenomeno delle false notizie non si arresta. Le fake news sono un grande pericolo per i lettori che in questo difficile momento confondono la falsità con la verità generando panico o inutili speranze. La task force di comunicazione dell’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato i punti chiave per l’uso dei social e della corretta informazione sull’epidemia da Covid-19. Il professore Antonio Mistretta, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e docente presso il Dipartimento “Ingrassia” dell’Università di Catania e componente del gruppo di coordinamento sulla comunicazione per l’emergenza COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme ai suoi colleghi ha realizzato uno schema informativo su come muoversi nel mare magnum dei social. “Le catene sui social o i messaggi allarmistici di whatsapp– dichiara l’esperto- non aiutano l’utente che si affida ai newmedia per informarsi su quanto sta accadendo ed è bene non credere a tutte quelle notizie condivise da amici virtuali, perché le cosiddette bufale sono contagiose e pericolose al punto di diventare un vero e proprio virus, paragonabile ad una vera epidemia.
È necessario attenersi alle notizie comunicate dalle fonti istituzionali come Governo, Ministero della Salute, ISS e OMS”. “Le informazioni disponibili sul nuovo Coronavirus – continua Mistretta – sul ruolo degli asintomatici nella sua trasmissione, la mancanza di un vaccino e di una cura certa, provocano nella gente una ricerca spasmodica di notizie che plachi quella paura dettata dalla mancata conoscenza della malattia, che porta i lettori non solo i millenials, ma anche gli adulti, ad affidarsi a notizie scientificamente non provate.