In questa Pasquetta insolita, in cui siamo tutti costretti a casa per l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, vi consigliamo cinque road movie per visitare, almeno attraverso il cinema, luoghi distanti. In attesa di poter viaggiare di nuovo.
Anche in questa insolita Pasquetta casalinga è possibile visitare (almeno idealmente) luoghi lontani attraverso il cinema. Ecco cinque road movie da vedere per allontanarsi, almeno con il pensiero, dalla propria abitazione.
Una storia vera
Diretto da David Lynch, che per la prima volta rinuncia all’onirico per lavorare su di una sceneggiatura linearissima, Una storia vera è ispirato alla vita di Alvin Straight, un contadino dell’Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di un trattorino rasaerba per andare a trovare il fratello sopravvissuto ad un infarto. Il film di Lynch, però, è convenzionale solo in superficie, ma riesce invece a lavorare invisibilmente nel profondo dello spettatore.
Il Sorpasso
Il road movie come strumento per descrivere l’Italia che cambia. Se il personaggio di Bruno è la parte lavoratrice e studiosa del Paese, quello di Roberto, a cui viene contrapposto, è quella godereccia, incontenibile e un po’ superficiale. Il seconda coinvolge il primo in una trasferta estiva da Roma a Castiglioncello. Dalla capitale deserta alla meta simbolo delle vacanze di massa, testimonianza del boom economico di quegli anni. È il film che meglio descrivo il passaggio ad una nuova mentalità in cui viene sdoganata la ricerca sfacciata del piacere personale. Alla fine, ribaltando le aspettative dello spettatore, sarà Roberto, quello più razionale, a cambiare dopo le esperienze fatte, poco prima del doloroso finale.
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Thelma e Louise
Non c’è dubbio che quello di Ridley Scott sia uno dei titoli cruciali degli anni ’90, raccontando una storia di donne in un momento in cui non era assolutamente di moda né popolare farlo. Scott mette in scena una presa di consapevolezza femminile dopo la quale è impossibile accettare l’idea di tornare alla vita di prima. Un film tecnicamente perfetto che descrive perfettamente gli esseri umani, la società in cui vivono e i sogni che li muovono.
Fratello, dove sei?
I fratelli Coen vanno sempre oltre la ricerca della risata. Anche l’odissea del carcerato George Clooney, che si sviluppa attraverso la successione di episodi uno più paradossale dell’altro, è tanto ridicola quanto filologicamente rispettosa del testo originale da cui è tratta: l’Odissea. I due maestri americani mettono in scena una versione anni ’30 del poema omerico, approfondendo ancora una volta il tema cardine della loro filmografia, quello del caos che domina un mondo senza senso.
Paris, Texas
Diretto nel 1984 da Wim Wenders e vincitore della Palma d’oro come miglior film al Festival di Cannes, Paris, Texas è la quintessenza del road movie. Sam Shepard e Wim Wenders scrissero solamente la prima metà della sceneggiatura, convinti che poi l’ispirazione per la prosecuzione della storia sarebbe venuta sul set a riprese inoltrate, viaggiando insieme ai personaggi che avevano scritto. Sam Shepard si ritrovò a dettare per telefono al regista i dialoghi tra Harry Dean Stanton e Nastassja Kinski nelle due scene che oggi sono ricordate come quelle madri del film.