Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si sfoga in una lettera al Finalcial Times, accusando l’Europa di non aver dimostrato sufficiente solidarietà.
Siamo sempre lì con il conto, in piena emergenza pandemia da Covid-19 le polemiche non si spengono neanche a Pasuqetta, in merito al comportamento assunto dall’Europa nei confronti dell’emergenza e dell’Italia. E’ una pagina triste del capitolo della nostra storia e oltre alle statistiche suddivise in contagiati, guariti e morti Luigi Di Maio mette i puntini sulle”i” al comportamento poco solidale dell’UE.
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Nero su bianco, in una lettera al Finalcial Times, il ministro ha sottolineato:”In una delle peggiori crisi di sempre, dove nessuno ha colpe, colpiti da una pandemia globale, dobbiamo dirci la verità: l’Europa finora non ha saputo mostrare sufficiente solidarietà. Non ha saputo giocare da squadra, anzi non ha voluto. Sono emersi egoismi e personalismi, persino scontri tra i giornali dei diversi Paesi. Uno spettacolo oggettivamente triste, che deve far riflettere non solo tutti gli italiani ma ogni cittadino europeo”.
E’ palese che per arrivare all’obiettivo richiesto dall’Italia devono cadere le condizioni imposte dai Paesi del Nord. Insomma le decisioni prese in questo periodo segneranno il futuro del nostro Paese e Di Maio ribadisce quanto questo periodo sarà ricordato non solo nei libri di storia, ma sulla pelle di tutti gli italiani. Come si evince dal testo:”Ora come mai, l’Europa sta affrontando una sfida cruciale per il suo futuro, una sfida che non ha precedenti nella storia della Ue e che segnerà inevitabilmente il nostro cammino e la nostra comunità e sarà ricordata nei libri di storia“.
Di Maio prosegue:”le discussioni che stanno avendo luogo ora attorno ai tavoli Ue devono salvaguardare tutto quanto è stato costruito finora”. Il tono della lettera prosegue e pone delle domande fondamentali e sul senso di far parte dell’UE: “Oggi non possiamo più eludere certe domande: che Europa siamo? Dopo più di 60 anni dalla nascita dell’Ue cosa siamo diventati?
Poi, ricorda il passaggio storico fondamentale post guerra citando l’invito all’unità Robert Schuman:”Nella sua dichiarazione del 9 maggio 1950, quando le nazioni europee cercavano ancora di risollevarsi dalle conseguenze devastanti della Seconda guerra mondiale, Schuman disse, testualmente: ‘L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto‘. Bene, dov’è oggi questa solidarietà? Quale valore vogliamo attribuirgli?“.
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