Il governatore della Lombardia prova a dare una spiegazione della presenza intensa del Coronavirus nei primi giorni. “Se non portavamo la gente in ospedale, la condannavamo alla morte”.
Attilio Fontana ammette di aver sperato in un calo più consistente nella diffusione del Coronavirus nella sua regione. Il governatore della Lombardia è stato ospite telefonico di Centocittà, in onda su Radio Rai Uno. Parlando con i conduttori, Fontana ha commentato anche le ultime voci sulle sue responsabilità nella gestione della situazione Coronavirus nella regione. Ci sono stati con ogni probabilità degli errori commessi dalla regione Lombardia, specialmente nel periodo più caldo in cui l’epidemia si stava diffondendo.
Il governatore ha comunque spiegato che il ricorso agli ospedali è stato frenetico, proprio nei giorni di massima e più intensa diffusione. “Io vorrei che mi facessero – esordisce – delle contestazioni specifiche sugli errori. Purtroppo noi abbiamo seguito i protocolli, abbiamo fatto tutte le scelte in accordo con l’Istituto superiore di Sanità. Abbiamo dovuto ricorrere all’ospedalizzazione perché da noi la gente se non veniva ospedalizzata purtroppo non riusciva a sopravvivere. Quindi vorrei capire quali possono essere le contestazioni sugli errori commessi”.
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Fontana prova a dare una spiegazione del perchè il Coronavirus è stato così intenso nella sua regione. E crede di aver trovato il motivo principale: “Il virus è stato particolarmente violento in Lombardia perché molto probabilmente stava circolando nel nostro territorio già da parecchi giorni, come dicono gli esperti. Se no non si spiegherebbe una ondata di una violenza inaudita che non ha potuto in nessun modo essere controllata. Aspetteremo quello che ci dicono i nostri esperti, i virologi e gli epidemiologi per capire l’andamento di questa curva che sta rallentando ma molto molto adagio. Io ero convinto che rallentasse più velocemente, ma mi auguro che sia una questione di giorni”.
In ogni caso, Fontana sostiene che l’impegno della regione Lombardia per combattere il Coronavirus sia stato elevato. Anche perchè di giorno in giorno sono stati implementati nuovi sistemi per gli ospedali: “Abbiamo più che raddoppiato i ventilatori. Siamo partiti con 725 respiratori all’inizio della crisi e siamo arrivato a oltre 1600, quindi li abbiamo più che raddoppiati. Li abbiamo dati a tutti, ma è chiaro che è stato una sforzo immane ed è stata la prova del fatto che tanta gente avesse bisogno di un ventilatore, non è che lo concedessimo come uno sfizio. Lo facevamo perché se no la gente moriva”.
E in attesa del tanto sospirato calo, Fontana prova a fare una previsione sulla fine dei contagi, in Lombardia e in Italia. “Mi auguro che presto si vedano ancora di più gli effetti benefici di questa chiusura perché probabilmente stiamo ancora vedendo le cose del periodo in cui eravamo semichiusi. Abbiamo fatto un periodo di discesa moderata, io sono convinto che presto inizierà una discesa più intensa, violenta e verticale e – conclude il governatore lombardo – si interromperà il contagio”.