Nell’ultima intervista per SkyTg24, Anna Maria Bernini (Forza Italia) si è espressa in merito alla questione Golden Power, alla condotta del partito dopo l’ultimo intervento di Conte e sul controverso Mes.
Anna Maria Bernini, il presidente dei senatori di Forza Italia, è stata ospite dell’ultimo incontro con Start, approfondimento politico in diretta ogni mattina dal lunedì al venerdì con Roberto Inciocchi. Nella puntata di oggi, 13 aprile, Bernini si è espressa in merito alla situazione d’emergenza coronavirus, tirando le somme anche su quello che è il tanto chiacchierato – e temuto – Mes.
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Bernini, lo Stato deve intervenire solo temporaneamente
Alla prima domanda che il giornalista di SkyTg24 le ha posto ad inizio intervista, chiedendo la sua opinione in merito al ritorno dello Stato nei servizi fondamentali, come la sanità, la Bernini ha prontamente risposto di essere favorevole in casi di emergenza ma soltanto con carattere di temporaneità.
“Una domanda che si potrebbe estendere anche alla Golden Power, di cui si sta parlando molto adesso. E cioè una presa di posizione, che io sottolineo deve essere assolutamente temporanea, dello Stato nelle partecipazioni azionarie di aziende considerate essenziali o addirittura strategiche – o espressioni di un made in Italy che deve essere tutelato. Per una liberale come me può funzionare solo se temporaneo. In casi gravi come questi, lo Stato deve assumere un’azione più pervasiva, ma tutto questo deve avere un carattere temporaneo” ha infatti spiegato l’esponente di Forza Italia.
Che ha comunque sottolineato come la cosa realmente preoccupante sia in verità la realtà aziendale del nostro Paese. “La cosa che mi preoccupa realmente, però, è che sulle nostre imprese italiane è calato il gelo. Le imprese in Italia si sono congelate da un mese, mentre in altri Paesi europei le imprese ancora lavorano. Ed esiste pure il paradosso che le imprese in italiane non lavorano in Italia ma se hanno sedi localizzate in altri Paesi, lavorano altrove ma non lavorano in Italia“, ha infatti sottolineato la Bernini.
Bernini, con il Mes bisogna avere cautela
Per ciò che concerne invece il ritorno alla “cabina di regia“, così come definita dallo stesso giornalista, è stato chiesto poi alla Bernini se dopo l’intervento di Conte di venerdì scorso questa possa avere ancora futuro per il partito. Ebbene, secondo quanto risposto dalla presidente dei senatori di Forza Italia, “l’esternazione del Presidente del Consiglio è stata assolutamente incomprensibile. Se il governo ci dovesse chiamare è ovvio che andiamo. Ma, come dicono gli americani, ‘It takes two to tango’, bisogna essere in due per certe cose. Il nostro atteggiamento resta costruttivo, la nostra disponibilità c’è, ma temiamo che non sia lo stesso da parte del governo”.
Infine, alla fatidica domanda sul Mes, Anna Maria Bernini è stata molto chiara in merito alla questione sulle risorse europee. Per l’esponente azzurra “soprattutto rispetto al Mes bisogna avere un approccio pragmatico e di cautela. Questo strumento è nato perché uno Stato ‘cicala’, che ha usato male il proprio patrimonio, potesse avere degli aiuti accettando rigorismi di bilancio e condizionalità di ogni genere”.
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Tuttavia, “questo non è il nostro caso“; la situazione che stiamo vivendo è completamente diversa e inaspettata. “Oggi si parla di un Mes diverso, con un vincolo di destinazione per le spese sanitarie e uno di quantità. Ma anche in questa condizione dobbiamo stare molto attenti. Le insidie si celano nei dettagli, visto che nelle indicazioni del documento uscito dall’Eurogruppo si dice che le regole del trattato verranno comunque seguite. Bisogna quindi capire bene di che regole parliamo“, ha infine concluso Bernini.
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