Alzano Lombardo, il sindaco: “Perchè non c’è stata la zona rossa?”

Camillo Bertocchi non riesce a capacitarsi della decisione presa dal Governo e dalla regione Lombardia. Il sindaco di Alzano Lombardo ammette: “Eravamo pronti ad allestire la zona rossa”.

sindaco alzano lombardo

Tutti ci chiediamo perché da noi non sia stata istituita la zona rossa. Va capito come mai non è arrivato l’ordine quando era tutto pronto. Spero ci sia una spiegazione motivata“. A rendere noto il proprio malcontento è Camillo Bertocchi. Si tratta del sindaco di Alzano Lombardo, comune che insieme a quello di Nembro avrebbe dovuto rientrare in una delle prime zone rosse da quando il Coronavirus è arrivato nel nostro Paese. Bertocchi ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Ansa, in cui ha fatto capire che era dunque tutto pronto per le contromisure necessarie all’eventuale zona rossa nel suo comune.

Sapevamo perfettamente che era tutto pronto – prosegue il sindaco di Alzano Lombardo – , i 300 militari, i turni per i varchi dei carabinieri, noi avevamo predisposto l’unità di crisi, la tenda della protezione civile. Si aspettava solo l’ordine, poi è stata fatta una scelta diversa“. Dunque c’è grande malcontento nella comunità del paese lombardo, per una decisione che ci si aspettava da un momento all’altro. Una decisione che sembrava decisamente comprensibile, visto che tra Alzano Lombardo e Nembro la situazione è diventata insostenibile per diversi giorni. Un po’ com’è accaduto ad esempio a Codogno, il primo focolaio italiano.

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La cittadina di Alzano Lombardo è ormai deserta – meteoweek.com

E Bertocchi ricorre anche ai detti popolari lombardi per far capire quanto è dura la sua gente. “Fiàma de rar, sóta la sènder brasca, ossia: fa fiamma raramente ma sotto la cenere c’è sempre la brace“. Una frase per far capire che – come ha ribadito il sindaco di Alzano Lombardo – la sua gente è dura a morire e “non è spaventata dalla ripresa”. Ma una volta assorbita la delusione per un provvedimento che si sarebbe rivelato necessario, il primo cittadino ribadisce: “So che tutti ci metteranno il massimo, e serviranno sacrifici, anche nella pubblica amministrazione“.

Bertocchi, in chiusura del suo intervento, si augura che la cittadinanza sia cresciuta dopo essersi stretta nella tragedia. Una situazione drammatica ma che potrebbe portare delle conseguenze positive in ambito sociale. “Nel dramma, spero che possa essere una occasione per una riforma importante, per rimettere al centro dell’attività pubblica competenza, ragionevolezza e fiducia nelle persone. Serve una riforma su procedure e verifiche, va reso tutto più snello, veloce ed efficace. Meccanismi burocratici oppressivi hanno rallentato tutto, gare d’appalto e bandi. I controlli vanno resi più stringenti ma con formule più veloci“.

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