L’indagine epidemiologica verrà condotta su persone dai 10 anni in su, per verificarne la positività al Coronavirus. Lo studio partirà dal 21 aprile prossimo su 2.060 persone.
Partirà a Verona nei prossimi giorni uno studio per verificare i portatori asintomatici del Coronavirus e gli eventuali immuni. Il 21 aprile, infatti, inizierà un controllo su oltre duemila abitanti della città scaligera. A condurre questa indagine sarà l’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, coordinato dal responsabile del reparto di pneumologia Carlo Pomari. Si tratta di un’indagine epidemiologica che comprenderà sia il controllo del sangue che il classico tampone per verificare la positività al Coronavirus. A essere sottoposti a questo studio saranno soggetti che aiuteranno a scoprire chi sono i portatori asintomatici di Covid-19, i soggetti sani e chi ha sviluppato l’immunità al virus.
“A differenza del metodo usato a Vò noi utilizziamo uno studio campionario e sottoponiamo le persone sia al tampone sia all’analisi del sangue“, ha spiegato il dottor Pomari. La differenza viene fatta in base al confronto con il caso di Vo’ Euganeo. Nella cittadina veneta, uno dei primi focolai di Coronavirus sviluppatisi in Italia, il virologo Andrea Crisanti ha sperimentato i tamponi a tappeti su una popolazione di 2.800 persone. Come detto, lo studio partirà il prossimo 21 aprile e riguarderà un campione di 2.060 cittadini di Verona. I primi giorni di maggio saranno quelli in cui arriveranno i risultati, che consentiranno di estendere il trattamento ad altre strutture.
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“Un’alto tasso di portatori asintomatici può rappresentare un problema, perché potenzialmente sono fonte di contagio – ha dichiarato Pomari -. Viceversa un’ampia fetta di popolazione sana, che non ha mai contratto il virus, dovrebbe indurci a opportune valutazioni in prossimità del prossimo inverno, per il timore che possano ripresentarsi focolai”. Gli fa eco il biostatico Massimo Guerriero: “Pur essendo molto improbabile che una persona che ha sviluppato memoria immunologica possa nuovamente ammalarsi, ancora non abbiamo la certezza scientifica per rilasciare la cosiddetta patente di immunità”.
Lo studio che verrà condotto a Verona per verificare lo stato del Coronavirus in città avrà un margine di errore dell’1,5%. Prima di essere sottoposti, i 2.060 soggetti che faranno parte del campione saranno sottoposti a un questionario per rilevare anche i sintomi meno conosciuti del Covid-19, come la congiuntivite e il mal di testa. A effettuare le analisi dei campioni di sangue, che verranno prelevati con il test denominato Elisa, saranno gli esperti di Euroimmun, azienda tedesca leader nel settore. I cittadini che si sottoporranno a questa indagine verranno estratti in maniera casuale dall’elenco dell’anagrafe di Verona, per poi ricevere una lettera che servirà per partecipare.
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