Coronavirus, nonno si suicida per la lontananza dal nipote

A Savona un uomo si è tolto la vita dopo circa un mese di quarantena solitaria causata dal Coronavirus. “Non ha senso vivere così”, ha scritto in un biglietto. I consigli dell’esperto per combattere la solitudine.

La solitudine rischia di essere un problema per le persone più anziane – meteoweek.com

 

Una tragica storia con il Coronavirus ancora come causa principale. Siamo a Savona, dove un uomo anziano ha deciso di togliersi la vita. Tuttavia, questa volta il protagonista della storia non è risultato tra le migliaia di persone positive al Covid-19. È lo stato di quarantena forzata in casa, che contraddistingue ormai tutti gli italiani da più di un mese, ad aver fiaccato la resistenza dell’uomo. In particolare è stata la lontananza dalla famiglia, ancor di più dal proprio nipotino, ad aver indotto l’anziano signore savonese a compiere il gesto estremo.

Lo ha fatto capire chiaramente, che la lontananza causata dalle restrizioni necessarie contro il Coronavirus era qualcosa che non riusciva più a sopportare. E così, come si è letto anche stamani su Il Secolo XIX, l’uomo ha deciso di togliersi la vita. La dinamica è tra quelle purtroppo note tra i tentativi di suicidio: il nonno ha deciso di lanciarsi dalla finestra di casa sua, in una delle strade più vicine al centro di Savona. Il dramma ha avuto come contorno anche un messaggio che l’uomo ha scritto in un biglietto, trovato in casa sua: “Non riesco a vedere il mio nipotino. Non ha più senso vivere così“, si legge.

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Una vera e propria tragedia, che racconta anche il dramma interiore che le persone più anziane sono costrette a vivere. La quarantena domiciliare forzata obbliga le persone di questa fascia di età – tra le più vulnerabili agli ‘occhi’ del Coronavirus – a restare spesso da sole. Una situazione di cui ha parlato anche il direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asl 2 di Savona, Carlo Vittorio Valenti. “Non bisogna sentirsi soli, è una fase passeggera che verrà superata – ha dichiarato il medico – . Può accadere di sentirsi demoralizzati in questa situazione. Gli anziani non possono vedere figli e nipoti, ma torneranno a farlo“.

Dunque le persone più anziane dovranno provare a stringere i denti ancora per qualche settimana, vista la proroga del lockdown fino al prossimo 3 maggio. Valenti ha anche parlato delle possibilità a disposizione della gente che si sente sola e non può vedere o incontrare nessuno “La disperazione del momento può essere affrontata con un supporto telefonico e anche per un breve periodo, atto a spezzare la situazione depressiva. È importante che le persone sappiano che può accadere di sentirsi demoralizzati in una situazione del genere. Ma è altrettanto importante cercare un aiuto, perché è superabile. La depressione è caratterizzata proprio dal fatto che la persona vede il tempo che si ferma senza più riuscire a guardare avanti. L’aiuto in questo caso rimette in moto il tempo e ristabilisce il giusto ordine delle cose“.

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