Scopriamo insieme 5 motivi per (ri)vedere il film cult horror Il Sesto Senso diretto da M. Night Shyamalan con Bruce Willis.
Era l’estate del 1999 quando il thriller, horror, fantascientifico e chi più ne ha più ne metta, Il Sesto Senso arrivò nelle sale cinematografiche italiane. Fin da subito, il pubblico rimase colpito dall’interpretazione dell’undicenne Haley Joel Osment nei panni del bambino che ‘vedeva la gente morta’ e da quella di Bruce Willis nell’inedito ruolo di psicologo del ragazzo.
Lunedì 13 aprile su IRIS alle 21.00 verrà riproposto questo film cult diretto dal regista M. Night Shyamalan, noto per essere trai i cineasti maggiormente discussi e apprezzati allo stesso tempo degli ultimi anni. Per celebrare questo film, ecco 5 motivi per (ri)vedere Il Sesto Senso.
Non serve aggiungere altre parole nel titolo del paragrafo. L’interpretazione di Bruce Willis nel film è tra le più riuscite di tutta la sua carriera. Solitamente, il pubblico è stato abituato sempre a vederlo con una pistola in mano, sangue ovunque e la faccia perennemente imbronciata per incutere terrore ai suoi nemici.
In questo film, la sua espressività e mimica fisica cambia radicalmente, operando in sottrazione e lasciando spazio più alle parole e ai piccoli gesti. Ricordate, che ogni parola e movimento che fa non sono fatti a caso. C’è sempre un motivo…
Il ruolo del piccolo Cole è il fiore all’occhiello del film. La sua interpretazione come il medium in grado di parlare con la gente che non fa più parte del mondo dei vivi lo rende speciale e inquietante allo stesso tempo. Sarà compito dello psicologo infantile Marcus (Bruce Willis) cercare di aiutarlo da questo ‘dono’ involontario e indesiderato.
Il Sesto Senso è sicuramente uno dei film di maggiore successo del genere paranormale. Chi ama questo mondo fatto di presenze inquietanti, di personaggi che tormentano uomini e bambini con la loro presenza, e soprattutto riesce a non farsi influenzare, non può non aver visto questo film.
Nonostante alcuni critici abbiano avuto da ridire sul film di M. Night Shyamalan è doveroso sottolineare che il mistero e l’incertezza sono presenti costantemente durante tutto il film, senza mai abbassare la guardia.
Dato il successo di pubblico (un po’ meno da parte della critica) Il Sesto Senso venne candidato in 6 categorie alla cerimonia dei Premi Oscar del 2000. Le nomination in questione furono: miglior Film, miglior attore non protagonista per Haley Joel Osment; miglior attrice non protagonista Toni Collette, miglior regista M. Night Shyamalan, miglior sceneggiatura originale e miglior montaggio.
Volete l’onestà nuda e cruda? Forse non serviva ricercare altri 4 motivi per spingervi a vedere Il Sesto Senso. Avrei potuto concentrare tutta l’attenzione nel finale del film. Per rispetto di tutti coloro che non lo hanno ancora visto non dirò nulla. L’unica cosa che posso dirvi è: che nulla è come sembra…
Forse il bello di questo film sta proprio nella concezione fortemente voluta dal regista di ribaltare tutto quello mostrato fino a quel momento, con pochissime immagini. Un film a basso costo, criticato da alcuni, ma che è riuscito a lasciare il segno in un modo o nell’altro.
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