Il deputato del gruppo Misto, Gianluca Rospi, ha divulgato una nota in cui parla di infrastrutture e sblocco dei cantieri e afferma che è giunto il momento di pensare alla ripartenza per rilanciare l’economia.
L’ex M5s Gianluca Rospi è intervenuto sul delicato tema della infrastrutture e sull’attività dei cantieri che dovrebbe essere sbloccata il prima possibile per permettere il rilancio dell’economia italiana. Nella nota diffusa si legge: “in un momento delicato come questo, dove è fondamentale pensare alla ripartenza, dobbiamo tenere conto di tutte le armi che abbiamo per risollevarci. La filiera delle costruzioni è sicuramente una di queste visto che attiva l’80% dell’economia. Basti pensare che le 600 opere infrastrutturali bloccate in Italia per una cifra di 54 miliardi provocano una perdita di oltre 600 mila posti di lavoro e più di 190 miliardi di mancate ricadute sull’economia“.
Il deputato del gruppo Misto Rospi ha, poi, aggiunto che sarebbe possibile creare circa 1 milione di posti lavoro nel caso in cui si sbloccassero i fondi stanziati alle varie amministrazioni locali: “liberando i fondi già stanziati e bloccati per una cifra che, secondo la stima del Mef, è di 87 miliardi di euro, si creerebbero in tutto più di 1 milione di posti di lavoro oltre alle ricadute positive sull’intero sistema economico del Paese duramente colpito dall’emergenza Coronavirus“.
Gianluca Rospi ha, infine, concluso il suo intervento facendo riferimento al “modello Genova” adottato per la costruzione del ponte sul Polcevera, che ha sburocratizzato le procedure senza, però, rinunciare ai controlli necessari per non permettere infiltrazioni mafiose e per garantire la massima sicurezza sul lavoro. Attraverso la nomina di un commissario sarebbe, infatti, possibile evitare che la burocrazia blocchi un comparto fondamentale non solo per migliorare la vita dei cittadini italiani ma per dare una nuova spinta all’economia del nostro Paese. Rospi ha dichiarato a riguardo: “applicando il modello Genova, che funziona e funziona bene, il Paese inizierebbe ad uscire dalla depressione economica prima di quanto stimato e daremmo più possibilità all’Italia per riprendersi, senza doversi intentare niente ma usando ciò che già ha. Dobbiamo trasformare ciò che abbiamo, incrementarlo, e semplificarlo, così ne usciremo più forti“.