Coronavirus, Tajani: no alla patrimonale, serve liquidità non tasse

Tajani risponde alla proposta Pd sul contributo di solidarietà che andrebbe ad infoltire le casse dello Stato che ha bisogno di liquidità per fronteggiare la grave crisi economica in Italia causata dal coronavirus.

Il Partito Democratico vorrebbe toccare le tasche degli italiani più abbienti per contribuire agli aiuti economici per chi è stato messo in ginocchio dal coronavirus e le conseguenti restrizioni. “Se dovesse arrivare la proposta in Parlamento ci opporremo in tutti i modi. Dobbiamo abbattere la pressione fiscale e pensare ad una moratoria fiscale. Dobbiamo fare in modo che il paese cresca, serve liquidità, serve abbassare le tasse non aumentarle”. Queste le parole del vicepresidente di Forza Italia che aggiunge:  “Mai la patrimoniale. Sarebbe una sciagura”. “In questo momento infilare le mani nelle tasche di cittadini in grande difficoltà sarebbe un crimine. Invece di dare lo Stato prende. In Parlamento faremo le barricate per impedire una iattura del genere”.

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Che cos’è la patrimoniale

E’ un’imposta che colpisce il patrimonio, sia mobile che immobile: denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni. Può colpire sia le persone fisiche che quelle giuridiche. Può essere fissa o variabile. Nel primo caso, viene versata indistintamente da tutti i contribuenti per lo stesso importo. Nel secondo, varia in funzione del patrimonio dei contribuenti. Può anche essere “straordinaria”, e cioè applicata una sola volta e senza alcuna periodicità, o periodica, quando viene invece versata con cadenza regolare. Si parla di imposta e non di tassa patrimoniale perché corrisposta non a fronte di un servizio ricevuto ma per per servizi che lo Stato o gli Enti pubblici corrispondono alla collettività nel tempo.

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La proposta del Pd

Il Partito Democratico chiede “un contributo di solidarietà” per gli anni 2020 e 2021 “a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi”. Il prelievo graverebbe sulla parte di reddito eccedente gli 80.000 euro, sarebbe progressivo, deducibile e variabile tra un importo di ​alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione. Il gettito atteso sarebbe pari a 1,3 miliardi di euro annui.

Redazione

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