Coronavirus, Saccone: non rispettare regole è puro “tafazzismo”, è volersi male

Le festività di Pasqua sono ormai alle porte e dal fronte politico e amministrativo non sono tardate ad arrivare le tante raccomandazioni agli italiani in tempo coronavirus: non bisogna allentare la presa proprio ora e, come definito da Saccone, non rispettare le regole è “puro tafazzismo”.

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In una recente intervista per SkyTg24 il prefetto di Milano, Renato Saccone, ha lanciato nuove raccomandazioni ai suoi concittadini. “Abbiamo in campo un imponente sistema di controllo non solo nel Milanese, ma in tutta Italia, e chiunque abbia la malaugurata idea di andare nella seconda casa sarà bloccato e sanzionato e avrà la riprovazione di tutti”.

Queste infatti le parole rilasciate ai giornalisti, mentre chiedeva ai milanesi di “non vanificare gli sforzi fatti” e sottolineando come “non rispettare le regole è puro ‘tafazzismo’, è volersi male“.

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Controlli e autodisciplina, Milano ai tempi del Coronavirus

Sempre secondo quanto riportato ai giornalisti di SkyTg24, sembra che “l’autodisciplina sta dando i suoi frutti e dai controlli emerge una grande responsabilità da parte dei cittadini: il 97-98% dei controlli dice che chi esce, lo fa per giustificati motivi e abbiamo un netto calo delle presenza esterne”, mentre “il 2% trasgredisce“.

Dei dati sicuramente incoraggianti e positivi, quelli sui quali ci ha aggiornato Saccone; che ha poi concluso l’intervento affermando: “Cerchiamo di essere attenti nell’uscire, razionalizziamo ancora di più le uscite e teniamo duro. Più saremo rigorosi, meno ci esporremo al rischio“.

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Coronavirus e mafia, per Saccone è un momento delicato

Il prefetto di Milano, tuttavia, si è espresso anche in merito alla questione che vede la criminalità organizzata approfittare di una situazione d’emergenza come questa per continuare a fare – e addirittura espandere – i propri interessi. Si tratta, come definito da Saccone stesso, di un “un momento delicato sul fronte della lotta alle mafie e ai nuovi possibili interessi che potrebbero avere in questa situazione di emergenza per coronavirus”.

“Partiamo da un tessuto sociale e istituzionale che ha già da tempo la lotta alle mafie come priorità. Ora dobbiamo fare un’analisi attenta della situazione attuale, tenendo presente che è falso immaginare per la ‘ndrangheta tentativi di infiltrazione solo su grandi appalti e grandi opere”, ha infatti spiegato il prefetto. E come ha ulteriormente sottolineato, “purtroppo c’è la capacità di ramificarsi e di colpire anche settori apparentemente marginali come ad esempio il mercato delle mascherine“.

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La mafia ha quindi trovato nuovo terreno fertile per poter continuare e aumentare gli illeciti ai danni dello Stato e dei cittadini. “Per questo accogliamo la direttiva del ministro”, afferma Saccone. Una direttiva che chiede particolare attenzione nei settori più a rischio di eventuali infiltrazioni mafiose. Anche se, rassicura il prefetto, “il tessuto che abbiamo e la forza che ci dà la nostra gente in questo momento ci spinge a essere cautamente ottimisti”.

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