Il premier Conte ha annunciato una proroga fino al 3 maggio delle misure restrittive. “Non possiamo vanificare gli sforzi sin qui fatti”, si rischierebbe “un aumento delle vittime”. Dal 14 aprile riaprono librerie e cartolerie. Conte parla anche dell’Eurogruppo: passi avanti ma non sufficienti.
La conferenza stampa di Conte: la cronaca di una serata bollente. E sì, perchè dopo le dichiarazioni alla nazione, l’opposizione si è scagliata duramente contro il premier reo di avere usato la televisione pubblica per fare ‘propaganda’ e attaccare chi non la pensa come lui. Ma questa è un’altra storia di cui vi diamo conto in altre pagine.
Quello che interessa di più gli italiani ora è sapere quanto dureranno ancora le restrizioni imposte per combattere il coronavirus. Il premier Conte ha annunciato una proroga fino al 3 maggio delle misure restrittive. “Non possiamo vanificare gli sforzi sin qui fatti”, si rischierebbe “un aumento delle vittime”. Dal 14 aprile apriranno cartolibrerie e librerie e anche negozi per neonati e bambini. Via libera anche alla silvicoltura, per via dell’importanza dell’approvvigionamento di legna combustibile. «Prometto – ha detto Conte – che se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza» ad aprire altre attività produttive. «Ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime ma con protocolli rigorosi. Non possiamo debellare il virus. Dovremo conviverci».
Conte in conferenza stampa si è scagliato poi contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a proposito del Mes: “Mentono, il Mes c’è già dal 2012. Questo governo non lavora con il favore delle tenebre”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Non abbiamo firmato nulla. È una menzogna questa cosa. Le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa”. E a proposito di tassa patrimoniale, rispondendo a una domanda dei giornalisti il premier Conte ha detto che il governo non ha fatto nessuna proposta del genere. E ha spiegato che è stata necessaria una lunghissima riunione per confezionare il nuovo dpcm, che è stato complesso confezionare il decreto: “Non siamo stati a litigare sul Mes. Dobbiamo essere uniti e compatti in questo momento”.
“Dalla riunione dell’Eurogruppo di ieri sera sono arrivate proposte che rappresentano primo passo, il ministro Gualtieri ha fatto un gran lavoro, ma l’Italia considera ancora insufficienti queste misure. Gli Eurobond sono la vera battaglia dell’Italia in Europa, lo riteniamo lo strumento più adeguato per questa emergenza che stiamo vivendo”, ha detto il premier parlando delle misure per affrontare la crisi economica causata dalla pandemia.
“Non riusciremo a debellare il virus, dobbiamo conviverci”, ha detto il presidente del Consiglio, spiegando che la ripartenza dell’Italia sarà graduale e che il lavoro per la fase 2 è già partito e servirà un programma articolato e organico su due pilastri, un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. “Ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime ma con protocolli rigorosi”, ha aggiunto. “Dobbiamo lavorare per erogare risorse ai cittadini in sofferenza”, ha detto tra le altre cose il premier sottolineando il momento difficile che sta affrontando il nostro Paese e non solo. “Grazie a tutti e ovviamente buona Pasqua a tutti i cittadini”, ha concluso Conte.
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