L’ex Vice Ministro Carlo Calenda e leader del movimento Entra in Azione, spiega che niente di rilevante è stato deciso durante l’Eurogruppo e che la partita in Europa è ancora tutta da giocare.
“Io non appoggio questo governo. Io sono contrario al Mes”. Inizia così il video che Carlo Calenda ha pubblicato su Facebook per commentare la conclusione del vertice dell’Eurogruppo.
In realtà, nonostante un’introduzione così forte, l’ex Vice Ministro dello Sviluppo Economico sembra più tendere la mano al governo riguardo la posizione assunta in Europa, che prodursi in una condanna netta del suo operato.
Dopo questo incipit infatti, Calenda che ha spiegato che è importantissimo non trattare quello che sta succedendo in Europa con superficialità. Ha poi provato a spiegare a chi lo guardava, cosa si è davvero deciso nell’Eurogruppo, affermando che si è riusciti ad autorizzare la Bei con 25 miliardi di euro, a stanziare 100 miliardi nel Sure, strumento per tutelare la disoccupazione europea, e si è deciso di modificare il Mes, creando una linea esente da condizionalità, destinata alla spese sanitarie atte a gestire l’emergenza coronavirus.
Ha poi sostanzialmente difeso il governo, spiegando il fatto che se è vero che nelle conclusioni dell’Eurogruppo è stata introdotta questa linea di credito, questo però non significa per nulla “né che sia stata l’Italia a volerla, né che il nostro paese la utilizzerà”. Parole che nella serata di ieri, hanno trovato conferma nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa tenuta alle 19e30.
Calenda: non siamo diventati schiavi della Troika
Per Calenda dunque al momento, non abbiamo risolto nessuno dei nostri problemi, e per questo affermare che sia stato raggiunto un grande risultato è a suo parere “una stupidaggine”, ma non significa nemmeno che siamo “diventati schiavi della Troika”.
La vera questione, su cui il paese dovrà adesso dare battaglia è un’altra, e riguarda la realizzazione del Fondo per la Ripresa proposto dalla Francia. Su questo argomento Calenda è entrato nel merito della questione spiegando che le obbligazioni emesse da questo fondo non possono essere considerate dei veri eurobond, in quanto non sono né emessi né gestiti direttamente dalla Commissione Europea. Il vantaggio però è che i prestiti che si riusciranno ad ottenere da questo fondo finanziato da tutti gli stati membri, non verranno conteggiati nel nostro debito. Chiarito questo, Calenda però precisa che rappresentano comunque “a tutti gli effetti un debito dello stato”.
E anche se continua a dichiararsi contro questo governo, l’ex Vice Ministro insiste sul fatto che il nostro paese non si è venduto ai voleri dei paesi del Nord, come invece continua a sostenere la destra. Per Calenda infatti “ la partita è ancora aperta ed è decisiva per l’Italia”.
Anche perché secondo lui non è più possibile, come durante la crisi del 2008, servirsi del Quantitative Easing, in quanto a causa del blocco produttivo imposto dal governo, non disponiamo di entrate fiscali sufficienti a rassicurare gli investitori e oltretutto non sappiamo ancora quando la quarantena imposta dal governo finirà. La vera battaglia secondo lui, che adesso si sposta al Consiglio Europeo, è riuscire a realizzare questo fondo nel più breve tempo possibile.
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Nel concludere il video, Calenda si lancia in un duro attacco contro le opposizioni e contro Matteo Salvini in particolare. Spiega infatti che in questo momento è fondamentale “non dividersi in tribù che vanno solo dietro al capitano di turno”. Il rischio altrimenti a suo parere, con un’economia ferma e nel pieno di una pandemia globale che sta mettendo in ginocchio il mondo, è quella di far affondare il paese.