Coronavirus, le strette per il contenimento non si allentano neanche a Pasqua: a Bari predisposto elicottero carabinieri per pattugliare eventuali assembramenti in terrazzo.
Coronavirus: anche a Pasqua guardia alta, soprattutto a Bari, dove un elicottero dei carabinieri pattuglierà i cieli. L’intento è di scovare eventuali assembramenti all’aperto. Totalmente esclusa l’ipotesi di fughe in campagna o al mare. Le strade cittadine e non saranno soggette a un controllo serratissimo. Ma, punto di svolta, il controllo si estenderà anche all’interno delle palazzine. Impossibile uscire a fare un picnic, o andare al ristorante. Allora molti stanno già pensando a un pranzo in famiglia, o a un banchetto condominiale. E ci si organizza come si può. Ma tra chi ha spiazzi comuni al pian terreno e chi spera in una tavolata in terrazzo, nulla sfuggirà al controllo dei carabinieri. L’arma da sfoderare? Un elicottero che, sorvolando i palazzi, permetterà di tenere sotto controllo la situazione. Così si potranno individuare comitive. Ed eventualmente si potranno indicare alle pattuglie in strada i luoghi della contravvenzione.
L’idea è stata adottata dopo che al comando provinciale dei carabinieri sono giunte segnalazioni che lasciavano presagire assembramenti clandestini nel periodo festivo. Le segnalazioni erano soprattutto concentrate nei quartieri popolari di Bari, San Paolo in primis, ma non solo. Complici anche le condizioni meteo, che annunciano bel tempo e aprono le porte a festeggiamenti all’aria aperta.
Allora i controlli delle Forze dell’Ordine si intensificano. Le pattuglie dei carabinieri implementeranno, quindi, l’utilizzo dell’elicottero dell’Elinucleo di Bari. Tutto questo per consentire un rispetto a 360 gradi delle normative di contenimento del contagio da coronavirus. L’elicottero è già stato utilizzato nei giorni scorsi. Fortunatamente, non ha segnalato situazioni particolarmente sospette. In compenso, a terra, numerose sono state le segnalazioni. In molti sono stati colto in strada senza validi motivi.
Stando alla normativa, chiunque viene colto a violare le prescrizioni rischia una multa da 400 a 3.000 euro. In più, l’aggravante: le sanzioni amministrative vengono incrementate di un terzo se la contravvenzione avviene mediante “l’utilizzo di un veicolo”. Poi, ancora: qualsiasi positivo al coronavirus colto in flagranza verrà sottoposto anche a un procedimento penale. Il motivo è evidente: aver violato la quarantena obbligatoria rischiando di contagiare le persone incontrate. Capo d’accusa? Procurata epidemia colposa. In tal caso il rischio è di farsi dai 3 ai 12 anni di carcere. Le misure hanno addirittura fatto ricordo a un antico decreto del 1934, n. 1265, Testo unico delle leggi sanitarie.
A suggellare il tutto una nuova circolare del Viminale, per controllare al meglio la circolazione a Pasqua durante l’emergenza coronavirus. E afferma: “Nell’attuale contesto emergenziale, in applicazione delle specifiche disposizioni restrittive della libertà di circolazione, tuttora in corso di validità, non sarà possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico”. Per questo sono stati predisposti posti di blocco nelle strade in entrata e in uscita dalle città. Inoltre, sono stati intensificati i controlli nei comuni considerati mete turistiche. Su tutto il territorio nazionale. Ora le Forze dell’Ordine attendono direttive più specifiche da parte del Viminale, ma c’è da dire che i questori hanno già bruciato i tempi intensificando i controlli.
L’aumento delle verifiche è dovuta anche a un dato: da molte aree arrivano denunce da parte di cittadini residenti. I residenti in questione riportano un improvviso aumento degli assembramenti. Un dato che lascerebbe presupporre: molti hanno già raggiunto le seconde case per le festività pasquali. Per questo la direttiva di potenziare il numero di controlli in strada. Le direttive che saranno inviate dal ministero dell’Interno nelle prossime ore. Ma già il capo della polizia Franco Gabrielli ha dato ordine di intensificare i controlli nelle prossima settimana. Lo scopo è chiaro, ripetuto più volte anche da Conte, Speranza e dalle autorità sanitarie: non bisogna vanificare gli sforzi fatti fino ad ora.
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