Coronavirus, Salvini dopo provocazione di Die Welt: “sciacquatevi la bocca”

Il senatore Matteo Salvini risponde alla provocazione del quotidiano Dei Welt, in base alla quale la mafia sarebbe in attesa dei soldi dell’Ue: “sciacquatevi la bocca prima di parlare di Italia”.

L’ex Ministro dell’Interno e oggi senatore della repubblica italiana Matteo Salvini ha scritto un tweet per rispondere all’articolo del quotidiano tedesco di stampo conservatore Die Welt, che afferma che la mafia italiana è in attesa dell’erogazione degli aiuti europei.

“‘Italiani (mafiosi) da tenere sotto controllo con la Commissione europea’. Vergognatevi, a Berlino e a Bruxelles sciacquatevi la bocca prima di parlare di Italia e chiedete scusa!“: ecco il messaggio di Salvini comparso sulla sua pagina Twitter.

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Il quotidiano Die Welt aveva scritto questa mattina: “gli Italiani devono essere controllati dalla Commissione europea. La mafia aspetta soltanto una nuova pioggia di soldi da Bruxelles“. Alla spregevole provocazione il leader e segretario federale della Lega Matteo Salvini ha risposto con parole forti: “Vergognatevi. Vergognatevi. Vi siete arricchiti grazie a una moneta e a un’Unione utili solo alla Germania e adesso ci volete ‘controllare’ e dare lezioni? Meglio soli, liberi e forti come eravamo e come potremo tornare ad essere, che umiliati, controllati, impoveriti e male accompagnati“.

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Prima del post di Salvini intitolato “l’ultima vergogna tedesca” era intervenuto anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “questo non è un gioco, non è una partita tra due o più Paesi. Le persone stanno morendo e l’Europa ha il dovere di rispondere. Serve un messaggio di unità e a chiederlo non è l’Italia, ma tutto il popolo europeo“.

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Al coro degli indignati si è unita anche Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, che ha risposto al gesto denigratorio nei confronti del nostro Paese chiedendo le scuse ufficiali da parte della Cancelliera federale della Germania Angela Merkel e una condanna manifesta all’inaccettabile articolo di Die Welt.