Coronavirus, Wuhan fuori lockdown: 620.000 passeggeri su mezzi pubblici

Coronavirus: la Cina ha revocato il blocco di Wuhan, epicentro dell’epidemia, e sono stati registrati 620.000 passeggeri sui mezzi pubblici.

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(Foto di Kevin Frayer, da Getty Images)

Bloccata la catena dei contagi da Coronavirus, la Cina proprio ieri ha ordinato la riapertura di Wuhan: durante tutta la giornata sono stati 620.000 i passeggeri sui mezzi pubblici. Lo dimostrano i dati sugli spostamenti nella giornata di ieri, primo giorno di riapertura dopo 76 giorni di blocco. Tra gli oltre 624.300 passeggeri che hanno utilizzato i trasporti pubblici della città dalla mezzanotte alle 17 di ieri, diversi sono stati i tipi di spostamento.

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Tra questi, 184.000 passeggeri hanno utilizzato bus, 336.300 metropolitana e 104.000 taxi. Anche i dati sulla mobilità in entrata e in uscita dalla città registrano un clamoroso aumento. In una sola giornata circa 52.000 persone hanno lasciato Wuhan in treno, aereo e autobus, e 31.000 persone sono entrate in città. Inoltre, questi numeri vanno spalmati all’interno di un piano di riapertura non ancora completo.  Il dipartimento dei trasporti della città ha comunicato che 346 linee di autobus, sette linee di metropolitana, i taxi e i traghetti hanno ripreso il servizio.

La giornata di ieri: zero morti, fine del lockdown

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(Foto di Hector Retamal, da Getty Images)

La città di 11 milioni di abitanti ha riaperto, e l’ha fatto dopo giorni, settimane di dati incoraggianti. La città, grande quanto l’intera Lombardia, ha riaperto dopo l’azzeramento dei nuovi malati da ricoverare a Wuhan. Da due settimane, ormai, gli unici casi registrati erano quelli importati dall’esterno, i cosiddetti contagi di ritorno. A suggellare il successo, una notizia: nessun paziente morto di coronavirus in tutta la Cina durante la giornata del 7 aprile. Poi, nella giornata di ieri, la riapertura di Wuhan. Riapertura di aeroporti e delle tre stazioni ferroviarie, in cui tornano a passare treni ad altissima velocità diretti in tutta la Cina. Riaperto anche il traffico in autostrada, riaperti i 75 check point sulle strade di accesso alla megalopoli.

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La fine del lockdown, però, è applicata con la dovuta prudenza. Per salire su un treno o su un aereo, ma anche per recarsi in uffici o negozi, sarà necessario esibire il “codice verde“. Si tratta di una sorta di lascia passare da mostrare tramite smartphone: il verde si accende davanti a un codice QR se il passeggero rispetta diversi prerequisiti. Chi ha il codice verde: è sano, non ha avuto contatti con focolai di infezione negli ultimi 14 giorni e quindi può circolare. Inoltre c’è un’altra restrizione ancora vigente: sono esclusi, per ora, i collegamenti internazionali e per Pechino. Per andare nella capitale sarà necessario di qualcosa in più del codice verde. Sarà obbligatorio, infatti, un test anticoronavirus a Wuhan e un secondo test all’arrivo.

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Tuttavia, i timori non si placano, neanche con la registrazione di zero morti da coronavirus, neanche con una riapertura graduale e controllata. Il nuovo timore riguarda i soggetti asintomatici. A Wuhan ne sono stati individuati oltre mille. Inoltre 45 aree residenziali sono state rimesse in lockdown ancora prima della riapertura. Intanto, la città epicentro dell’epidemia ha voglia di ripartire e di far respirare la propria economia. Negozi, ristoranti e centri commerciali sono già aperti, in attesa dei primi avventori. E le autorità promettono di far rialzare la città attraverso un massiccio piano di investimenti sulle infrastrutture. Il sindaco ha annunciato ieri 79 progetti per un totale di 22 miliardi di dollari.

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