Coronavirus, Usa: a Detroit morti nei corridoi degli ospedali

Negli Stati Uniti l’emergenza coronavirus è ormai totale. In alcune città la sanità è al collasso: il caso di Detroit, dove i pazienti muoiono nei corridoi.

Negli Stati Uniti il coronavirus è drammaticamente esploso, mettendo a dura prova il sistema sanitario. In alcune città il numero di contagi sta portando allo stremo le strutture ospedaliere: ad esempio a Detroit. La metropoli del Michigan, capitale dell’auto ‘made in Usa’ è in ginocchio, travolta dal numero dei contagi e dei morti causati dal coronavirus. Ha persino superato New York per tasso di mortalità,e gli ospedali sono vicini al collasso, sommersi dal numero di persone che arrivano al pronto soccorso. Alcune testimonianze riportano che molte persone muoiono ancora prima di essere assistite.

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In uno dei principali ospedali, il Sinai-Grace Hospital, manca il personale medico e le attrezzature per gestire la crisi. Non ci sono stanze a sufficienza neanche per i pazienti attaccati ad un respiratore e molti di loro sono stati sistemati nei corridoi. “Abbiamo avuto decessi nei corridoi – ha testimoniato un
medico che ha chiesto l’anonimato – perché gli infermieri si
sono accorti che il paziente non aveva più il polso troppo
tardi. Ogni infermiere ha troppi pazienti allo stesso tempo e
non si riesce a gestirli tutti”.
Secondo la Johns Hopkins University il Michigan è il terzo stato
dopo New York e New Jersey per numero di casi. Solo un mesi fa i
contagi erano meno di 300: ora hanno superato i 20 mila.

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