Solidarietà degli italiani che vivono nella Grande Mela. Chef, pizzaioli, ristoratori, ma anche artisti e scrittori: così hanno cominciato a offire aiuti a chi ne ha più bisogno.
Il cuore degli italiani non si smentisce mai. E oggi che New York sta vivendo una situazione drammatica per colpa del coronavirus, la solidarietà italica diventa ancora più marcata. Chef, ristoratori, produttori, distributori supportano con pasti gratuiti, consegne di cibo e prodotti, i newyorchesi stretti nella morsa della crisi sanitaria ed economica, compreso il personale sanitario impegnato ogni giorno in prima linea. “ItaliansFeedAmerica” é la no-profit nata meno di una settimana dall’idea di Fabrizio Facchini, chef e ristoratore del ristorante Cotto a New York. Fabrizio è nato in Belgio ma di origine umbro-calabrese. E’ lui che ha riunito tutta la comunità italiana che vive nella Grande Mela. E a rispondere sono stati in tantissimi: ogni giorno l’elenco si allunga con l’obiettivo di estendersi in tutti gli Stati Uniti.
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Gli italo americani e la solidarietà a New York
Il primo risultato parla di cinquanta bancali dal valore di 25 mila dollari, in arrivo dalle aziende italiane di pasta, pomodoro, riso e altri beni di prima necessità. Saranno destinati ai pacchi alimentari per i più bisognosi, ad aumentare le provviste dei ristoranti sociali, scuole e ospedali. Ci saranno anche iniziative di beneficenza, una sezione e-commerce a sostegno del progetto e una serie di accordi con le piccole associazioni locali, la Food Bank di New York e Order of Sons. “In una situazione come questa – commenta Fabrizio Facchini- ho sentito forte lo spirito di solidarietà tipico dell’Italia e il dovere di aiutare un paese, gli Stati Uniti, che ha accolto milioni di italiani, compresa la mia famiglia, e li ha aiutati a realizzare i loro sogni”. ItaliansFeed America che in italiano si traduce con “gli Italiani che sfamano, nutrono l’America– continua Fabrizio- richiama un’immagine materna e svela tutto il sentimento di gratitudine verso quella che per 25 milioni di italiani é diventata la seconda patria”.
Italiani a New York: pizze gratis negli ospedali
Quando si tratta di aiutare il prossimo, rischiando anche di mettere in pericolo la propria salute, gli italiani rispondono presente. Come Roberto Caporuscio e la figlia Giorgia, chef e proprietari della nota pizzeria Kestè che hanno consegnato oltre cento pizze al personale medico della Columbia University e della New York-Presbyterian. A Brooklyn, c’é l’iniziativa Operation Feed Brooklyn che porta pasti negli ospedali, a cui ha aderito anche la pizzeria italiana Sottocasa. Nel Queens c’é Vincenzo Garofalo e la moglie, proprietari di Senso Unico che offrono menu per le famiglie a prezzi molto vantaggiosi e cucinano per gli ospedali almeno due volte a settimana. Sempre nel quartiere Queens, c’é lo chef-proprietario di Trattoria l’Incontro che consegna pizze e pasta con la nduja al NYU Medical Center Langone. Ancora ad Albany, Upstate New York, lo chef Rocco Di Spirito ha trasformato il suo ristorante in una cantina sociale che sforna mille pasti al giorno per ospedali e famiglie. Pizza, pasta, dolci riso, a ristorare il personale in servizio negli ospedali di New York é il comfort food, il cibo dell’anima.
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Gli artisti italiani a New York
Ad alleviare e confortare i newyorchesi ci pensa anche l’arte e la musica. Francesca Capetta, cantante torinese da anni oltreoceano, nel 2019 ha fondato The Caravan of Angels con sede a New York e a Torino. Da quando é scoppiata la pandemia, Francesca e la sua Fondazione offrono concerti virtuali agli anziani delle case di riposo coinvolgendo cantanti di Broadway. L’Italo-americano Mario Salerno, proprietario di 80appartamenti, ha dichiarato di non volere che i suoi affittuari si preoccupino del loro pagamento durante la pandemia di coronavirus. Il servizio di Food Pantry, banco alimentare, attraverso una app fornisce l’elenco delle possibilità di ricevere un pacco di alimenti mentre Free Meals é il programma del dipartimento della Pubblica Istruzione di New York che offre tre pasti al giorno a chi é in difficoltà. Un cuore grande così, un cuore italiano.