Coronavirus e smart working: dopo lo Spallanzani e l’Inps, ora sotto attacco hacker è Axios, una delle piattaforme per le lezioni online. La Polizia Postale ha avviato un’indagine sulla vicenda.
Axios, una delle piattaforme utilizzata per lezioni online, è sotto attacco hacker dalla notte scorsa. La vicenda non è chiara, così come non è chiaro da chi provenga questo attacco. Proprio per questo la Polizia Postale sta svolgendo indagini e accertamenti sulla vicenda. La stessa polizia postale che già da giorni è a duro lavoro su diversi attacchi digitali, simili a questo, sempre su piattaforme per la scuola digitale.
Axios è una piattaforma già usata e collaudata in precedenza, soprattutto sotto forma di registro elettronico. In questo periodo di quarantena è stata riconvertita e utilizzata nella didattica a distanza. Ma la piattaforma nella notte ha subito un attacco Dos (Denial of Service). E come precisa il Compartimento di Polizia Postale delle Marche: è “un attacco massivo che ha reso il server inutilizzabile”. I primi segnali di una manomissione sono arrivati già nel tardo pomeriggio di ieri. Alcune famiglie dell’anconetano lamentavano qualche difficoltà nell’effettuare l’accesso, nell’utilizzare compiti e materiale didattico. Come specifica il Compartimento di Polizia Postale delle Marche, però, si tratta di un attacco che non presenta particolare pericolosità. “Non viola la privacy perché non c’è filtrazione di dati, ma è soltanto un bombardamento del server che butta giù il sito”.
E la stessa azienda comunica sul proprio sito: “Gentile cliente purtroppo da questa notte la nostra struttura è continuamente vessata da attacchi informatici (tipo DDoS) da parte di hacker. Abbiamo bloccato questo attacco grazie al tempestivo intervento dei nostri tecnici e quelli di Aruba Enterprise. Purtroppo il servizio nella giornata di oggi potrà subire delle alterazioni e non funzionare regolarmente”. E poi prosegue: “I nostri sistemi sono sicuri ma l’enorme numero di accessi fraudolenti blocca il regolare accesso ai servizi. Tutte le nostre forze al momento sono in campo per ripristinare al più presto il servizio. Stiamo inoltre preparando regolare denuncia da inoltrare alla polizia postale”. Ma Axios non è stata l’unica nel mirino degli hacker. Negli ultimi giorni diversi sono stati gli attacchi hacker a piattaforme per lezioni online, utilizzate anche per caricamento di materiale didattico. Addirittura alcuni istituti particolarmente colpiti sono stati costretti alla sospensione delle lezioni per qualche giorno. Una misura di sicurezza in attesa di migliori misure di protezione contro gli attacchi informatici.
Si ricordano, oltre ai molteplici attacchi alle piattaforme sopracitate, i famosi tentativi di hackeraggio ai danni dello Spallanzani e dell’Inps. Nel mirino anche altre infrastrutture strategiche. Purtroppo si tratta di fenomeni di sciacallaggio informatico che erano stati largamente previsti, in periodo così delicato.
E già Andrea Orlando, vicesegretario del Pd aveva affermato: “Alcune infrastrutture strategiche sono state sotto attacco di hacker. Bisogna subito convocare il Copasir per chiedere al Dis quale reazione è in atto. Questi sciacalli vanno fermati immediatamente“. Non sono mancati anche attacchi più radicali, come ha fatto notare la Raggi. “All’ospedale San Camillo di Roma hanno tagliato cavi e danneggiato computer nel laboratorio per test Covid-19. Poco tempo fa l’attacco hacker allo Spallanzani. Si faccia chiarezza su questi gravissimi atti di sabotaggio. Condanniamo con forza questi gesti criminali”.
A lavoro, a portare avanti le indagini su questi attacchi, non c’è solo la procura di Roma, ma anche i servizi segreti e polizia postale. E infatti il vertice dei servizi segreti aveva già informato: “Qualche giorno fa c’è stata riunione straordinaria del Nucleo Sicurezza Cibernetica”. L’organo è presieduto dal vicedirettore generale con delega al cyber del DIS. Lo scopo dell’organo risiede nella gestione di possibili crisi cibernetiche. A presiedere alla riunione solo un ristretto circolo dei servizi segreti e polizia postale. Secondo gli esperti, nulla di inaspettato. Quegli attacchi sarebbero “una ricaduta fisiologica della situazione in corso, che sollecita appetiti di varia natura, per lo più di matrice criminale“. Per di più, si tratta di episodi che non hanno luogo solo in Italia. Lo sfruttamento dell’emergenza coronavirus sembrerebbe diffuso su scala globale. A confermarlo è sempre l’organo: gli attacchi sono “spesso attacchi ransomware, ispirati cioè da finalità di lucro e non dall’intento di esfiltrare dati sensibili”. Si tratterebbe, quindi, di criminali abbastanza comuni che, manderebbero in tilt reti informatiche delle aziende per poi ricevere un riscatto.
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