Allarme specie aliene in Italia, 12% sono mammiferi e 50% pesci

Su 123 specie di mammiferi, una su 8 è aliena. Su 127 specie di pesci d’acqua dolce lo è una su due: incertezza per gli effetti sulla distribuzione delle specie aliene a seguito del blocco degli spostamenti e delle attività antropiche dovuto alle misure di contenimento del Covid-19.

Forse non tutti sanno che nel mondo esistono le specie aliene, animali o piante esotiche introdotti accidentalmente o deliberatamente in luoghi al di fuori del proprio habitat, un danno al nostro patrimonio di biodiversità senza contare i rischi per la salute e l’economia. E questo nell’anno in cui la cimice asiatica, secondo le stime di Coldiretti, ha provocato oltre 300 milioni di euro di danni alla frutticoltura in tutto il Nord Italia. Le nuove check-list dei pesci d’acqua dolce e dei mammiferi italiani, recentemente pubblicate sulle riviste scientifiche Hystrix e Italian Journal of Freshwater Ichthyology, confermano l’invasione delle specie aliene nel nostro Paese: tra le 123 specie di mammiferi presenti, una su 8 è aliena; tra i pesci d’acqua dolce (127 specie) addirittura una su due.

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Le specie aliene

La presenza in natura di mammiferi alieni, spiegano i responsabili di Life Asap, è dovuta quasi sempre alla fuga o al rilascio di soggetti tenuti in casa come animali da compagnia. Tra loro lo scoiattolo grigio americano Sciurus carolinensis, il tamia siberiano Eutamias sibiricus e il procione Procyon lotor, tutti ritenuti particolarmente pericolosi per la biodiversità nativa e pertanto inseriti nella lista delle specie di rilevanza per l’Ue. Altri mammiferi sono stati introdotti per motivi venatori, come silvilago Sylvilagus floridanus, o il cervo sika Cervus nippon, e chi un tempo era sfruttato commercialmente per la sua pelliccia, come il visone americano Neovison  e la nutria Myocastor copypus. Molte specie arrivano con le merci importate, o utilizzando semplicemente i normalimezzi di trasporto. Per quanto riguarda i pesci, gran parte delle introduzioni è riconducibile all’attività di pesca sportiva, come il siluro europeo Silurus glanis; ma sono segnalate anche introduzioni da parte di acquariofili, come nel caso dei guppy Poecilia reticulata o dei portaspada Xiphophorus helleri, e addirittura introduzioni a scopo di lotta biologica alle zanzare, come le gambusie Gambusia holbrooki e Gambusia affinis. La situazione evidenziata dalle nuove check-list dei mammiferi e dei pesci d’acqua dolce italiani, concludono a Life Asap, “ci dovrebbe rendere consapevoli dell’enorme ricchezza che caratterizza la fauna del nostro paese e spingerci ad agire per ‘alleggerire la nostra impronta’, riducendo le minacce, prima fra tutti quella delle specie aliene invasive, che stiamo portando ad una biodiversità unica e irripetibile”.

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