Coronavirus, Vespignani: “fase 2 durerà per i prossimi 6-8 mesi”

Il fisico Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston, ha dichiarato all’Ansa che la fase 2 durerà a lungo: “è un processo che vedo per i prossimi 6-8 mesi”.

Il fisico Alessandro Vespignani ha rilasciato un’intervista all’Ansa, l’agenzia nazionale di stampa, nella quale racconta degli sviluppi futuri e dell’allentamento delle misure per tornare alla normalità.

La fase 2, ha detto il direttore del Network Science Institute Vespignani, durerà a lungo e sarà un processo che andrà avanti per almeno 6-8 mesi. “Non possiamo immaginare una guerra vinta perché avremo altre battaglie e non dobbiamo pensare di poter tornare alla normalità piena in luglio o agosto“.

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Ci sono ancora molti casi di contagio e proprio per questa ragione è necessario prevedere delle misure di rientro alla normalità che ci permettano di uscire dall’emergenza in modo sicuro ed efficace. Al momento le misure di contenimento dell’epidemia di Coronavirus, messe in atto dal governo italiano, stanno dando risultati positivi e incoraggianti ma non bisogna allentare la presa proprio adesso se non vogliamo rischiare nuove ondate di contagio.

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Secondo il fisico Andrea Vespignani ci vorranno ancora settimane per allentare le misure restrittive e ha aggiunto: “ora in Italia siamo in una fase di trend positivo, ma nelle prossime settimane non correrei a rilasciare misure perché ci sono ancora molti casi. Si dovranno fornire gli strumenti per uscire dall’emergenza nel modo più sicuro: non vogliamo tornare in una fase di pre-ondata“.

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Andrea Vespignani è tra i più importanti esperti di epidemiologia computazionale al mondo ed è intervenuto proprio per cercare di fare chiarezza sul picco dei positivi di cui si parla da giorni. A riguardo Vespignani ha dichiarato: “bisogna stare sempre molto attenti a fare questi calcoli. Non dobbiamo seguire i numeri giorno per giorno, ma almeno su base settimanale. Può darsi che il dato sia ancora alto perché ci sono Regioni che stanno facendo più tamponi. È chiaro che occorre pazienza. In ogni caso la curva dell’Italia è in frenata e sta cominciando la discesa, come si vede dai dati che arrivano dagli ospedali, dove si stanno liberando posti. E questa è la cosa importante“.