I primi ad accorgersene sono stati gli astronomi Quanzhi Ye dell’Università del Maryland e Qicheng Zhang: cosa succederà ora ad Atlas?
Ve la ricordate? Si chiama C/2019 Y4 Atlas e avrebbe dovuto dar spettacolo nel mese di maggio, ma dagli ultimi accertamenti arriva la terribile notizia: è in corso un processo di frammentazione del nucleo che potrebbe portarla alla distruzione. L’allarme è stato lanciato da due astronomi, Quanzhi Ye dell’Università del Maryland e Qicheng Zhang dell’Università della California, circa il rischio di disintegrazione della cometa, dopo il calo osservato nella sua luminosità. “La distribuzione del materiale del nucleo sembra essere in qualche modo bimodale”, con un distacco tra una “parte principale più appuntita e una sezione seguente più estesa”, affermano gli esperti di La Palma. Il nucleo è il cuore della cometa, la “palla” rotante di ghiaccio e polvere che evapora parzialmente con la radiazione solare per creare la chioma e la coda delle comete. Nel caso di ATLAS, potrebbe essersi staccato un frammento oppure l’intero corpo potrebbe sgretolarsi, causandone l’aspetto allungato recentemente osservato. Potremo, dunque, non vederla mai ad occhio nudo. Non si tratta, comunque, di una sfortuna eccessiva: non è così strano che il nucleo si spezzi; l’avvicinamento al Sole causa una notevole sublimazione dei ghiacci della cometa (chioma) e una cospicua emissione di polveri (coda), accompagnate in questo caso anche dalla frammentazione del nucleo in più parti. Nel caso di Atlas se il processo di frammentazione del nucleo non la sgretolerà completamente, la cometa supererà la soglia della visibilità a occhio nudo solo nella seconda metà del mese di maggio, quando però sarà difficile da osservare perché molto vicina al Sole.
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Karl Battams, astrofisico e scienziato computazionale del Naval Research Lab in Washington DC aveva previsto che il nucleo si sarebbe sgretolato “Citando me stesso il 15 marzo” – ha detto – “non sarei sorpreso di vedere la cometa ATLAS iniziare a svanire e forse persino disintegrarsi prima che raggiunga il sole”. Spero molto di sbagliarmi, ma la cometa Elenin ha fatto qualcosa di simile diversi anni fa, facendo molte promesse per poi spegnersi. È possibile che sia l’inizio della fine”, afferma Battams.
Anche le recenti misurazioni della posizione della cometa non sono promettenti. Battams spiega: “L’orbita della cometa ora è influenzata da forze non gravitazionali. Queste forze sono il risultato dei gas che si sollevano dal nucleo della cometa e fanno sì che il nucleo si muova leggermente nella direzione opposta. La maggior parte delle comete attive lo sperimenta in una certa misura, ma le forze non gravitazionali di ATLAS si sono attivate molto rapidamente e sono molto forti. Questo supporta la tesi di un piccolo nucleo che viene spinto con molta violenza dall’estremo degassamento, forse insieme ad una frammentazione. Infine, non dimentichiamo che ATLAS è il frammento di una cometa più grande non identificata legata alla Grande Cometa del 1844. La frammentazione è un tratto di famiglia per questi ragazzi”.