Google sviluppa un nuovo algoritmo di intelligenza artificiale: in arrivo nuovi chip in grado di progettarsi da soli.
Nuova svolta tecnologica da Google: l’azienda sta addestrando nuovi chip a progettarsi da soli. Per farlo utilizzerebbero un particolare algoritmo di intelligenza artificiale. A pubblicare i risultati della sperimentazione il sito Arxiv, un sito che raccoglie le ricerche più promettenti prima della revisione e della pubblicazione ufficiale. La sperimentazione, dunque, sarebbe ancora in corso d’opera, ma molto vicina a diventare sempre più realistica.
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Si tratta di una svolta in una delle più importanti sfide nel campo della progettazione: trovare il modo di assemblare i chip nel modo più efficiente. Questo cercando di prestare attenzione a tre criteri: potenza, velocità ed efficienza energetica. Per raggiungere questo scopo, migliaia di componenti devono essere perfettamente integrate tra loro, in grado di trasmettere informazioni in modo organico. E in più, questo risultato deve esser raggiunto in un chip dalle dimensioni minuscole. Per farlo i progettisti devono lavorare a piani, e devono prendere in considerazione i componenti integrati all’interno di più piani.
La rivoluzione del chip che supera gli ingegneri
Ma, proprio a causa della difficoltà, questo processo presenta due difetti: richiede molto tempo e i progetti assemblati diventano rapidamente obsoleti. Questo a causa del continuo miglioramento dei componenti del chip. La progettazione di questi ultimi, infatti, prevede una durata massima di 5 anni. Ma questa durata già limitata sarebbe addirittura abbreviata dalla pressione costante che cerca di aumentare il numero degli aggiornamenti, e quindi produce obsolescenza più velocemente. Ora arriva la svolta da Google, proprio riguardante la progettazione. Vista la laboriosità del compito, la difficoltà e lunghi tempi di preparazione, l’innovazione proporrebbe una vera corsa contro il tempo in grado di fornire un lungo balzo in avanti in ambito tecnologico. I ricercatori di Google sono riusciti a velocizzare la progettazione, utilizzando un algoritmo che “apprende” il posizionamento ottimale dei circuiti.
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Per riuscire ad assolvere questo compito, il chip deve analizzare milioni di possibilità e varianti in tempi minimi. Durante questa analisi, sarà il sistema a “ricordarsi” delle strade più strategiche, attraverso un sistema di distribuzione di premi e punizioni. Ogni oggetto proposto sarà infatti marchiato da questa sorta di valutazione, e al termine dell’analisi l’algoritmo sarà in grado di riconoscere gli approcci più efficienti. I risultati sarebbero sorprendenti. C’è voluto un gran numero di test per mettere a punto il nuovo approccio alla produzione di catene di montaggio di chip. Ma ora il risultato è incontrovertibile: i chip sono diventati più bravi degli ingegneri. I progetti creati dal chip risultano più efficienti di quelli creati dall’uomo. E allora i ricercatori aprono a una evoluzione a tutto campo, in senso generico: “Riteniamo che sia la stessa intelligenza artificiale a
fornire i mezzi per abbreviare il ciclo di progettazione dei chip”.