Coronavirus, Reggio Emilia: troppi morti, impianto di cremazione in tilt

L’emergenza coronavirus ha mietuto numerose vittime, e anche in Emilia-Romagna la situazione sta diventando sempre più critica: a Coviolo, cimitero di Reggio Emilia, a causa del picco dei decessi l’impianto di cremazione è andato in tilt.

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foto via Gazzetta di Reggio

Dato l’elevato numero di decessi causati soprattutto dall’epidemia di coronavirus, l’impianto per la cremazione del cimitero di Coviolo, a Reggio Emilia, è ormai in sovraccarico. Sono circa 80 i feretri accatastati nelle camere ardenti, tutti in attesa di essere cremati.

Secondo quanto riportano le fonti locali, data la gravità della situazione già a partire dalla giornata odierna aumenteranno le cremazioni, che da 6 potranno arrivare fino anche a 10 al giorno. Il tutto, per dare il prima possibile un degno riposo alle vittime del Covid-19.

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Coronavirus, in tilt il cimitero di Reggio Emilia: “due settimane e mezzo d’attesa”

Una situazione senza precedenti, che vede andare in sovraccarico l’impianto di cremazione del cimitero di Coviolo. Come spiegato dai responsabili della struttura alle penne della Gazzetta di Reggio, al momento ci sarebbero ben “80 salme e due settimane e mezzo d’attesa“. Però, sottolineano anche, “c’è ancora posto“.

E per far fronte all’emergenza, spiegano ancora i responsabili, le funzioni cimiteriali dell’impianto dovranno essere aumentate, portando a 7 o anche fino a 10 le cremazioni effettuate in un giorno. Una risposta d’emergenza, per sbloccare il prima possibile il sovraccarico del cimitero di Reggio Emilia – l’unico, tra l’altro, a svolgere questo servizio in tutta l’area della provincia.

Il forno crematorio di Reggio è tuttavia omologato per effettuare 6 cremazioni al giorno, al momento. Come riporta Reggio Online, sarà possibile incrementare la sua attività soltanto attraverso una deroga, che data la situazione dovrebbe comunque essere concessa dall’amministrazione provinciale in tempi brevi.

Un passaggio necessario, ma che non mancherà di avere forti ripercussioni anche in altri aspetti delle funzioni cimiteriali. Infatti, estendere l’orario di attività del forno crematorio, e quindi provvedere ad aumentare tutte le attività dei servizi cimiteriali ad esso legate, significa anche doversi affidare a del personale in più.

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frame tratto dal video di Tele Reggio, via Reggio Online

Le dichiarazioni del dirigente comunale 

Secondo quanto spiegato alle penne dell’ANSA da Alberto Bevilacqua, il dirigente comunale con delega alle funzioni cimiteriali, “prima della pandemia il fabbisogno medio era di cinque cremazioni al giorno“. Ma a seguito del disastro causato dalla pandemia, che non ha intaccato soltanto il sistema sanitario, ma tutto ciò che ruota intorno alla nostra vita quotidiana – e quindi, anche la morte – le cose sono peggiorate a livelli mai visti finora.

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“Fino a ieri eravamo riusciti a salire fino a sei al giorno vista l’emergenza”, ha infatti spiegato Bevilacqua. Che poi ha ulteriormente ribadito: “Da oggi passiamo a sette e dalla prossima settimana aumenteremo a otto. Stiamo pianificando l’agenda per accorciare i tempi di attesa, ma anche compiendo ulteriori verifiche di tenuta delle macchine, per cercare di arrivare fino a dieci cremazioni al giorno“.

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