In evoluzione la vicenda del Pio Albergo Trivulzio che ha causato 27 morti in una settimana: sarebbero state convocate 2 commissioni d’inchiesta.
Case di riposo diventate focolai di coronavirus, depistaggi, crimini: su questo si indaga adesso; si cerca di fare luce sulle vicende del Pio Albergo Trivulzio, dove si sono registrati 27 morti in una settimana. La Regione Lombardia punta a fare “tutta la dovuta luce” perché, come ha spiegato il Governatore Attilio Fontana, è “necessario indagare, valutare e capire se ci sono state delle responsabilità“. Sono state istituite due commissioni di verifica, una incentrata proprio sull’istituzione che i milanesi chiamano la ‘Baggina’ e l’altra su altre 15 Rsa che hanno ospitato pazienti Covid dimessi dagli ospedali, sulla base di una delibera regionale. Il Ministero e la Regione Lombardia, aveva già scritto, tra l’altro, la Federazione dei medici di famiglia lombardi in una diffida di metà marzo, “non hanno predisposto alcun piano dei rischi, alcuna sorveglianza sanitaria all’accesso” delle strutture sanitarie, né “un protocollo di sicurezza per l’acquisto di dispositivi di protezione“, come le mascherine oggetto di aspre contese al Pio Albergo. “Il Pio Albergo Trivulzio è un’istituzione nella quale la Regione e il Comune contribuiscono a nominare i vertici e sulla quale i nominati hanno autonomia. Avendo letto gli articoli, ho ritenuto opportuno chiarire cosa è successo. Se è successo qualcosa di anomalo, che al momento a noi non risulta, noi vogliamo la massima trasparenza, vogliamo cercare di capire con precisione cos’è successo“, ha detto Fontana a Stasera Italia in onda su Rete 4.
Assicura Fontana: “La Regione farà tutta la dovuta luce su questa situazione, credo che sia necessario indagare, valutare e capire se ci sono state delle responsabilità, la commissione è finalizzata proprio per questo, per capire se è successo qualcosa“. La Regione, ha continuatoo Fontana, “che in quell’istituzione contribuisce col Comune di Milano alla nomina dei vertici”, ha deciso, appunto, di “istituire una commissione per valutare con attenzione le cose che vengono contestate e che si leggono sui giornali”. Fino a che “non ci sarà la prova di ciò che è successo – ha concluso il Governatore – non si possono trarre conclusioni“.
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Il dramma comunque non si è ancora consumato del tutto: nella struttura, compresa sia la Rsa sia la riabilitazione, sono morti solo a marzo, in piena emergenza coronavirus, 70 anziani, ma gli ospiti continuano a decedere. Nella prima settimana di aprile se ne sono aggiunti altri 30, 26 nella casa di riposo e 4 temporaneamente nella struttura riabilitativa.