Coronavirus, Italia: in cosa consiste la fase 2 e quando inizierà

Conte ha annunciato che a breve dovrà partire la fase due: quella dello sblocco del lockdown, ecco qualche informazione in più.

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«Il Paese sta ancora attraversando una fase di emergenza, ma la curva sembra essersi stabilizzata e cominciamo ad avere segnali positivi. Ora possiamo ragionare di una fase due, ma sempre in un approccio di massima prudenza, cautela e gradualità» ha fatto sapere il Ministro Speranza dopo una riunione con i vertici. Poi ha fatto sapere: «Siamo ancora davanti ad una sfida difficile, la situazione resta seria e non si può sottovalutare». I dati dicono che le misure «stanno dando dei risultati, dunque la direzione è quella giusta ma guai a pensare che il nemico sia stato sconfitto». L’arma fondamentale, ha concluso, «resta quindi il distanziamento sociale insieme al rispettare le regole poichè al momento non ci sono certezze nè di una terapia nè di
un vaccino. Siamo ancora nel pieno della sfida». Secondo Conte la fase due deve procedere in due step, prima le aziende, poi i cittadini. «Dobbiamo iniziare a predisporci per qualche misura di allentamento, perché il lockdown non può durare troppo a lungo e la sospensione dell’attività economica va contenuta il più possibile. Per ripartire bisogna definire nuove modalità di organizzazione della vita sociale e lavorativa, così da poter allentare le misure e predisporre la riaccensione dei motori del Paese. Conte ha chiesto al CTS un ulteriore sforzo per individuare questi nuovi modelli di organizzazione sociale ed economica, sempre però in un’ottica di massimo rigore e precauzione».

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Dagli ospedali Covid al potenziamento della sanità territoriale in tutto il Paese – meteoweek

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Sono previste tantissime norme per questa nuova fase di evoluzione dell’emergenza: dagli ospedali Covid-19 al potenziamento della sanità territoriale in tutto il Paese. Il
giorno dopo Pasquetta, se i dati si confermeranno il trend positivo, ci potrebbe
dunque già essere una qualche minima riapertura delle attività produttive (il primo step), mentre per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa, pur tra mille precauzioni, bisognerà attendere almeno l’inizio di maggio. La curva del contagio è positiva. La fase che molti aspettano potrebbe iniziare a breve. Per il quarto giorno calano i
ricoverati in terapia intensiva, oggi sono 106 in meno; ben 5 regioni – Umbria, Friuli Venezia Giulia, Molise e soprattutto Lombardia ed Emilia Romagna – fanno segnare un minor numero di malati; l’aumento dei positivi è di soli 880 pazienti, meno
della metà di lunedì. Borelli si dice positivo: “E’ l’incremento più basso registrato dal
10 marzo“. “Sarà una lotta dura – spiega Rezzanon è che arriviamo a zero contagi tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti”. “Ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione del virus“. A breve, però, per far ripartire l’economia bisognerà decidere come allargare il novero delle attività
consentite: potrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria ma anche l’agricoltura, le aziende meccaniche, magari introducendo una sorta di ‘indice di rischio’ per i lavoratori: chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione. Speranza in merito ha detto:  “Partiremo dalle cose più essenziali per la ripresa, quindi dalle attività produttive ma in sicurezza, Poi, col massimo
della gradualità costruiremo delle modalità che riguardino coloro che non sono impegnati in tali attività essenziali“. Ma l’invito resta quello alla prudenza: “Ci sono
Paesi che hanno riaperto prematuramente, come nel caso di Hong Kong o alcune aree della Cina, e hanno poi dovuto richiudere. Quindi è necessaria grande cautela e gradualità“.

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