Il ministro neozelandese David Clark ha violato il lockdown, scoperto, ha dato le dimissioni che non sono state accettate.
E’ stato colto in fallo mentre violava il lockdown: non si tratta di un semplice cittadino ma di David Clark, ministro neozelandese della sanità. Si stava recando con la sua famiglia in spiaggia a circa 20 km dalla sua abitazione. “In un momento in cui chiediamo ai neozelandesi di fare dei sacrifici di portata storica, io ho deluso la mia squadra. Sono stato un idiota“, ha ammesso, presentando le dimissioni dal governo. Le dimissioni, però, non sono state accettate dal primo ministro Jacinda Ardern spiegando che, nonostante la gravità del comportamento del ministro, la situazione è tale da non consentire una destabilizzazione proprio sul fronte della sanità. La Nuova Zelanda, circa 5 milioni di abitanti a fine marzo aveva avviato 4 settimane di lockdown nazionale. Lo stato di emergenza nazionale è stato poi allungato di un’altra settimana. Ashley Bloomfield, direttore generale della Sanità, tiene un briefing qutoridiano sui dati relativi ai casi di coronavirus: i casi positivi sono saliti a 54. Clark è stato rimosso dal ruolo di vice ad una gerarchia interna al governo.
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«Essere stati così repentini e severi ci ha ripagati dello sforzo», aveva detto la prima ministra neozelandese al Guardian pochi giorni fa «Non sono state prese decisioni per quando usciremo del tutto dal lockdown. Più persone rispettano le regole, più è probabile che possiamo uscirne nei tempi prestabiliti. Siate orgogliosi degli sforzi che state facendo, perché in questo modo fate la differenza. Ora è il momento di rimanere concentrati, di non mollare». Venerdì e sabato, secondo quanto affermato da Ardern, la polizia ha inviato 795 pattuglie per monitorare il rispetto delle misure restrittive, e sono stati eseguiti circa 990 controlli. A cadere anche il ministro Clark, fermato mentre andava in spiaggia.
E dire che secondo i dati di Google i neozelandesi avevano preso sul serio il blocco con movimenti in calo del 91%, uscite per servizi essenziali in calo del 50% e spostamenti nei parchi in calo dell’80%. Cosa, dunque, può aver spinto il ministro della sanità a prendere alla leggera i blocchi e spostarsi ad una spiaggia a 20 km da casa?
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