Per i pazienti affetti da Covid-19 potrebbe ridurre la reazione infiammatoria: arriva l’ok dall’Associazione Italiana del farmaco.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera: il farmaco ruxolitinib, già utilizzato in ambito ematologico, potrà essere impiegato con uso compassionevole nei pazienti affetti da Covid-19. Lo annuncia Novartis Italia e l’autorizzazione è pubblicata sul sito dell’Aifa. Verrà usato nei pazienti affetti da coronavirus con insufficienza respiratoria che non necessitano di ventilazione assistita invasiva. Il farmaco, che sarà disponibile per tutti i centri ospedalieri italiani se richiesto dal medico, è utilizzato abitualmente in ambito ematologico: attualmente non esistono evidenze sul suo utilizzo nei pazienti affetti da COVID-19 anche se, in relazione all’attività inibitoria sulle citochine proinfiammatorie, ruxolitinib potrebbe essere in grado di mitigare gli effetti di una severa reazione infiammatoria (sindrome da rilascio di citochine).
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Intanto su Radio Capital Pierpaolo Sileri, viceministro della salute, ha parlato del dopo virus: “Torneremo alla vera normalità, ad abbracciarci e baciarci, quando ci sarà il vaccino, e su questo non c’è ombra di dubbio“. “Avremo accuratezza nei contatti e senso responsabilità senso di responsabilità che dovrà guidare la ripresa, garantendo la distanza di sicurezza e un utilizzo consapevole delle mascherine”. “Se il virus non circola, la mascherina non serve. Laddove queste misure di sicurezza non possono essere garantite, deve essere usata la mascherina, ad esempio al supermercato ha un ottimo livello di protezione. Tutto questo dovrà essere potenziato nelle prossime settimane con la medicina preventiva sul territorio, sottopotenziata negli anni scorsi. Sarà necessario un medico competente che sia in grado di individuare precocemente persone con sintomi minori e controllare eventuali focolai, anche per un uso ampio dei tamponi per individuare i positivi. Il rischio non sarà mai allo zero, ma portarlo quanto più vicino allo zero in attesa che arrivi il vaccino sarà fondamentale”. Zingaretti, reduce da una pronta guarigione dal Covid-19, sul vaccino si è espresso così: “Stiamo valutando per il prossimo anno nel Lazio di rendere obbligatorio il vaccino contro l’influenza a tutti gli over 65, a chi lavora nella sanità e in altre categorie di lavoro più esposte e di attività essenziali. Pensiamo a un totale di circa 2,5 milioni di persone. In autunno rischiamo una seconda ondata di coronavirus. Se una parte importante della popolazione sarà vaccinata contro la comune influenza, i medici potranno riconoscere i sintomi del Covid in maniera più tempestiva per fermare la diffusione. E non ci sarà sovrapposizione di malati negli ospedali“.
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