Contagion, film del 2011 diretto da Steven Soderbergh, in questi giorni è sulla bocca di tutti per essere stato in grado di anticipare molte delle cose che oggi stiamo vivendo a causa dell’emergenza Coronavirus. A tal riguardo, ha parlato lo sceneggiatore Scott Z. Burns.
Lo sceneggiatore di Contagion, il film del 2011 diretto da Steven Soderbergh che aveva predetto la pandemia causata da un virus letale proveniente dalla Cina, ha rilasciato una lunga intervista ad una emittente televisiva americana per parlare della situazione attuale causata dal Coronavirus, analizzando le differenze e le analogie con la storia scritta da lui per il grande schermo nove anni fa.
Contagion | parla lo sceneggiatore
Scott Z. Burns ha parlato senza mezzi termini della situazione attuale e della preoccupante diffusione del contagio negli Stati Uniti, criticando duramente la gestione dell’emergenza da parte del Presidente Trump. Per lo sceneggiatore, infatti, l’America è oggi “il Paese più malato al mondo”. Nel 2011, Burns aveva scritto la sceneggiatura di Contagion dopo una lunga ricerca e grazie a frequenti consultazioni con scienziati ed epidemiologi, che già diversi anni fa gli avevano prospettato la possibilità di una pandemia causata da un virus proveniente dalla Cina.
“Quando abbiamo fatto ricerca per il film, ho visitato il CDC (Centers for Disease Control and Prevention, ndr] da ospite e mi è sembrato che all’epoca le persone fossero molto consapevoli di ciò che facevano”, ha dichiarato Burns. Ma la situazione attuale dimostra invece che molto non è stato fatto nella giusta maniera, specialmente in termini di prevenzione, ma anche, sottolinea lo sceneggiatore, per quel che concerne la tempestività della risposta.
CNN brings on "Contagion" movie screenwriter, allows him to spread false coronavirusis a “hoax” narrative with no pushback.
Give me a break. pic.twitter.com/6fo4ki5GAa
— Steve Guest (@SteveGuest) April 3, 2020
Le accuse a Donald Trump
Il giudizio di Burns si fa ancora più severo tirando in ballo Donald Trump: “Non avrei mai pensato che un Presidente del nostro Paese avrebbe definito una pandemia un inganno. Ecco perché non sarei mai stato in grado di prevedere tutto questo in un film”, ha spiegato lo sceneggiatore. L’indecisione di Donald Trump è stata critica da più parti, anche da volti molto noti del cinema hollywoodiano.
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L’ultimo in ordine di tempo era stato Jim Carrey, che aveva paragonato il presidente degli Stati Uniti al personaggio di Larry Vaughn, il primo cittadino dell’isola di Amity, la località fittizia in cui era ambientato Lo Squalo di Steven Spielberg. Nel film il sindaco invitava la popolazione ad andare ugualmente in spiaggia, sottovalutando il pericolo costituito dall’animale.
Come ci si è trovati in questa situazione?
Dalla intervista rilasciata alla CNN emerge tutta la preoccupazione e l’incredulità di Burns, che era invece convinto che un Paese all’avanguardia come l’America potesse essere in grado di affrontare una crisi del genere attutendo il colpo e limitando i danni.
“Gli scienziati del CDC avevano una solida preparazione. Mentre riflettevo sul film e interrogavo gli esperti, l’idea era che uno dei Paesi più ricchi al mondo sarebbe stato in grado di gestire la situazione e ora invece ci ritroviamo nel Paese più malato al mondo, questo è qualcosa che mai mi sarei potuto immaginare. Specialmente se guardo la risposta che abbiamo dal governo federale in fatto di test o nella capacità di dare la colpa agli altri”, conclude amaramente lo sceneggiatore.