Il ministro delle Finanze e vice cancelliere tedesco Scholz: “In questo momento bisogna pensare ad un aiuto ai paesi senza cadere nella politica dell’austerità. Bisogna agire in modo rapidissimo”
La reazione congiunta europea allo shock economico provocato dalla pandemia influenzale piace al ministro tedesco Scholz. Il momento è politicamente delicato così come il dibattito. In alcuni paesi europei, come la Germania, si valutano le proposte sul tavolo per favorire la ripresa. Uno shock che riguarda, da vicino, anche Italia e Spagna, perni dell’Ue. “Gli Stati piu’ duramente colpiti dalla crisi del coronavirus devono essere stabilizzati a livello finanziario in modo rapidissimo, non complicato e in misura sufficiente”. Lo dice a chiare lettere Heiko Maas, ministro degli Esteri. E Olaf Scholz, vice-cancelliere e ministro delle Finanze della Germania, gli fa eco in un lungo intervento sulla ‘Stampa’. “I mezzi finanziari – è la ricetta – non devono essere vincolati a condizioni inutili che equivarrebbero a una ricaduta nella politica dell’austerita”.
Cosa aspettarci dunque? Il Mes gia’ ora offre la possibilita’ che i Paesi dell’euro possano ottenere assieme capitale alle stesse condizioni di favore. Per l’Italia si tratterebbe di 39 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per tutte le spese necessarie nella lotta contro il coronavirus. “Non ci servono troika, controllori, una commissione che sviluppi programmi di riforma per un Paese. Bensì aiuti veloci e mirati. Ed e’ esattamente quello che il Mes puo’ offrire se lo adeguiamo in modo ragionevole“. “Se l’Europa ora compie i passi giusti – aggiungono – l’Unione Europa, la nostra comunita’ di destini uscira’ piu’ forte dalla crisi. Vi esortiamo ad essere uniti, per l’Europa e contro il virus”.
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Il ministro socialdemocratico Scholz si dice dunque convinto che il Meccanismo europeo di Stabilità debba concedere generosi prestiti ai governi in difficoltà senza condizioni particolari. La questione della condizionalità è stata discussa animatamente a livello europeo in queste ultime settimane. L’Italia, con altri paesi, ha chiesto che il MES potesse prestare denaro senza condizioni macroeconomiche, tenuto conto che la crisi è sanitaria. Su questo fronte, alla luce della lettera tedesca, un accordo è vicino. Ma non manca il dibattito.
Ciò che non indietreggia è la stima sul debito italiano. I ministri metteranno nero su bianco le decisioni prese finora e legate all’emergenza della crisi, probabilmente sancendo l’idea dei prestiti del MES senza condizioni. L’ipotesi di un fondo da dedicare soprattutto al rilancio economico, appoggiata dalla Francia e dall’Italia, sarà oggetto di nuove discussioni. Agli occhi di Parigi e Roma, l’obiettivo è di lavorare i partner ai fianchi.
Dati alla mano, non ci sarebbe tempo prezioso da sprecare. Secondo le ultime previsioni degli economisti di UniCredit, il prodotto interno lordo scenderà nel 2020 del 10% in Germania, del 13,8% in Francia e del 15% in Italia. Il debito francese salirebbe dal 98,1 al 123,4% tra il 2019 e il 2020, quello italiano aumenterebbe dal 134,8 al 167% del PIL. Anche la Germania soffrirebbe di un forte aumento dell’indebitamento, dal 58,8% al 77,8% del PIL. Numeri (e paure) che imporrebbero un intervento massiccio ed immediato, lontano dalle resistenze interne.
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