Coronavirus, parla il Papa: “Carceri sovraffollate, rischio calamità”

Il problema della pandemia del coronavirus può diventare nelle carceri una vera e propria “calamità”: ecco cosa ha detto papa Francesco.

Coronavirus, parla il Papa: “Carceri sovraffollate, rischio calamità” – meteoweek

Penso a un problema grave che c’è in parecchie parti del mondo. Io vorrei che oggi pregassimo per il problema del sovraffollamento delle carceri. Dove c’è sovraffollamento, tanta gente, c’è il pericolo che questa pandemia finisca in una calamità grave. Preghiamo per i responsabili, coloro che devono prendere le decisioni, perché trovino la strada giusta e creativa per risolvere il problema“, lo ha detto Papa Francesco in un discorso ai fedeli parlando dell’emergenza sanitaria nazionale.

C’è l’abitudine a vedere i poveri come ornamento delle città, come le statue, come una cosa normale“, ha detto il Papa nell’omelia della messa a Santa Marta, sottolineando che “tanta gente è vittima dell’ingiustizia strutturale dell’economia mondiale“.”Ma io li vedo? Me ne accorgo? Li incontreremo nel Giudizio e Gesù ci domanderà: come va con i poveri? Su questo saremo giudicati, nel rapporto con i poveri, non per il lusso, i viaggi, la nostra importanza sociale“. Non occuparsi dei più deboli è “negazionismo”, ha detto il Papa nell’omelia della messa a Santa Marta aggiungendo: “Questo non è fare il comunista, è il centro del Vangelo, saremo giudicati su questo“.”Ci sono tanti poveri, c’è il povero che vediamo ma la grande quantità dei poveri sono quelli che non vediamo perché entriamo nella cultura dell’indifferenza che è negazionismo“, ha concluso il Papa.

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I numeri sono stabili: dalle carceri una buona notizia – meteoweek

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Intanto è proprio dalle carceri che arriva una speranza per la lotta contro il Covid-19: saranno i detenuti di Bollate a Milano, Rebibbia a Roma e Salerno, a produrre mascherine. 400mila al giorno. Con 320 detenuti coinvolti, 8 macchinari tecnologicamente avanzati, 3 stabilimenti produttivi situati all’interno di altrettante sedi penitenziarie. È questo il progetto per la produzione industriale di mascherine protettive realizzato in partnership fra il ministero della Giustizia e il commissariato per l’emergenza Covid-19. D’accordo il Guardasigilli Alfonso Bonafede e Domenico  Arcuri.

Secondo gli ultimi dati i casi nel nostro Paese sono saliti ad oltre 128mila, mentre i soggetti attualmente positivi al coronavirus sono 91.246. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati diramati dal capo della Protezione Civile, si sono registrati 525decessi, il dato più basso dal 19 marzo, che hanno portato a poco meno di 15mila il bilancio complessivo delle vittime. Il trend sta diminuendo. In Italia si riaccende la speranza.

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