Avigan e il parere di un esperto giapponese
Gli esperti si dividono sull’efficacia dell’Avigan, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva annunciato l’avvio di uno studio clinico in Lombardia. Chi produce il farmaco è la Fujifilm, il gruppo di fotografia che, per sopravvivere alla rivoluzione digitale, si è cimentato anche nel campo della salute. “Avigan è stato approvato nel 2014 in Giappone per curare l’influenza, ma non è ancora stato approvato per trattare il Covid-19. E’ un farmaco che non può essere venduto direttamente al pubblico, perciò non è distribuito nelle farmacie, ma è controllato direttamente dal governo, che deve autorizzarne l’uso” – ha spiegato al Corriere, Junji Okada, general manager della divisione farmaceutica di Fujifilm. “Alcune società stanno sviluppando un vaccino, ma ci vogliono almeno 12-18 mesi di tempo. Nel frattempo, può essere utile un farmaco come Avigan o altri principi terapeutici. Avigan non era mai stato impiegato fino a poco tempo fa. Ma quando è scoppiato il Covid-19, il governo di Tokyo ha deciso di utilizzarlo, anche se in modo limitato e sotto il suo controllo. Soltanto il ministero della Sanità può decidere a quali ospedali distribuire Avigan per la sperimentazione. Attualmente sono in corso due ricerche cliniche in Giappone su Avigan. Ma sono ben 6 i farmaci oggetto di studio come possibili trattamenti anti Covid-19″.
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I primi risultati con l’Avigan
«I risultati non sono ancora stati resi noti. Fujifilm non è coinvolta in questi studi. Ma il governo ha accolto la nostra richiesta di avviare direttamente una sperimentazione clinica di fase III per valutare la sicurezza e l’efficacia di Avigan in Giappone per i pazienti colpiti dal Covid-19″ – ha aggiunto Junji Okada. “Il protocollo clinico prevede uno studio su 100 pazienti: 65 trattati con Avigan e 35 con un placebo. Ipotizzando un trattamento dura 14 giorni, se le cose vanno bene, potremmo inviare i dati al governo nel giro di un mese, o poco più, per chiedere l’approvazione della nuova indicazione. La nostra speranza? Che l’emergenza acceleri i tempi, così che il farmaco possa essere usato per curare il Covid-19 entro la fine dell’anno”.