Coronavirus. A Roma auto ferme ma la qualità dell’aria non migliora

Nonostante le restrizioni volute dal governo per arginare la pandemia coronavirus, con il blocco quasi totale delle auto che circolano, la qualità dell’aria non migliora, anzi in alcuni casi peggiora. Ancora troppe polveri sottili.

 

Sembra paradossale e invece è una triste realtà. L’aria di Roma è ancora inquinata nonostante quasi tutte le auto siano ferme per l’emergenza coronavirus. La Capitale non ha registrato alcun miglioramento. Lo smog si sarebbe dovuto ridurre e invece i valori delle polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) rilasciati in atmosfera, restano altissimi. Una notizia che sconvolge le solite ipotesi sull’inquinamento che evidentemente è provocato solo in minima parte dai veicoli privati. A Roma dopo le disposizioni varate dal governo e applicate dal Campidoglio, continuano a girare i mezzi del trasporto pubblico, i veicoli dell’Ama e quelli dei vigili. Bastano per giustificare tanto smog?

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Roma inquinata nonostante le auto ferme

La gente ha da giorni l’auto parcheggiata nello stesso posto ma i valori registrati dalle centraline dell’Arpa sono allarmanti. Gli ultimi dati disponibili parlano di 10 centraline su 13 tra quelle controllate che superavano i limiti giornalieri: 50 microgrammi per metro cubo. È accaduto a Preneste valore a 71, a San Giovanni (postazione Magna Grecia) dove le Pm10 sono arrivate a 73 e poi  a Villa Ada (54 su 50), a Fermi (74 su 50), a Cipro (60 su 50). Vittime dello smog anche le zone intorno alla Tiburtina – da sempre tra i quartieri che registrano i valori più alti – dove la centralina è arrivata nell’arco di 24 ore a superare di dieci volte il limite giornaliero. Stessa cosa ad Arenula (63 su 50) e Malagrotta arrivata a 74 microgrammi per metro cubo di Pm10.

 

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