Il presidente della Commissione Ue svela il piano per il rilancio post-pandemia. “Il bilancio è accettato da tutti gli Stati membri ed è affidabile”, dichiara la von der Leyen.
L’emergenza portata dall’arrivo del Coronavirus nei Paesi del Vecchio Continente è palpabile sempre di più, ogni giorno che passa. Migliaia di nuovi casi di contagio e centinaia di nuovi decessi si registrano quotidianamente in giro per l’Europa. Per questo motivo, gli Stati hanno deciso di chiudere la maggior parte degli esercizi che muovono l’economia, su larga scala ma anche a livello locale. E per questo motivo è necessario studiare dei piani per la ripartenza. Piani che siano validi sia a livello nazionale che, nel caso dell’Unione Europea, anche su scala continentale.
È questo uno degli argomenti più caldi, che vede al centro delle cronache Ursula von der Leyen. Il presidente della Commissione Ue è stata coinvolta anche in una serie di polemiche, anche per la gestione della situazione italiana. Tra le polemiche legate ai cosiddetti Coronabond e le contestazioni arrivate in primis da Italia e Francia, la von der Leyen ha dovuto spesso rivedere alcune dichiarazioni e nel complesso la gestione dell’emergenza. La sensazione, però, è che l’Unione Europea continuerà a marciare compatta per garantire il miglior modo possibile per ripartire dopo l’emergenza Coronavirus.
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Ursula von der Leyen ha concesso alcune dichiarazioni alla redazione tedesca del Die Welt. Il numero uno della Commissione europea ha svelato un piano che verrà condiviso da tutti gli Stati membri, per agevolare la ripartenza. “Abbiamo bisogno di massicci investimenti, di un piano Marshall per l’Europa. Al centro ci dovrebbe essere un forte e nuovo bilancio europeo. Il bilancio Ue è accettato da tutti gli Stati membri come strumento di compensazione solidale e di modernizzazione. Grazie alla sua validità di 7 anni garantisce sicurezza sulla pianificazione degli investimenti e affidabilità per tutti i contraenti“.
La von der Leyen ha scritto anche una lettera, recapitata alla redazione di Avvenire. Qui si leggono i nuovi strumenti che sono stati adottati dalla Commissione Ue per fronteggiare la crisi. “Abbiamo proposto un nuovo strumento, il Sure, per garantire che le persone possano mantenere posto di lavoro e reddito e per aiutare le imprese a restare a galla durante la fase di stallo. Fornirà 100 miliardi di euro per aiutare i governi a integrare il reddito se l’azienda avrà dovuto ridurre le ore lavorative e potrà servire anche ad aiutare i lavoratori autonomi. Si tratta di un aiuto per chi deve pagare l’affitto, le bollette o la spesa e per mantenere in vita altre imprese“.