Negli ultimi giorni, le cabine della rete 5G sono state danneggiate in molte città dell’Inghilterra. Il motivo risiede nel fatto che alcune teorie, sostengono che questa rete di ultima generazione contribuisca alla diffusione del virus.
In Inghilterra negli ultimi giorni, diverse persone hanno deciso di assaltare le centraline della rete ultraveloce 5G, indispensabile al funzionamento dei cellulari di ultima generazione. Episodi di vandalismo che inoltre sono capitati in diverse città del Regno Unito. Birmingham, Liverpool, Melling, Belfast. In seguito a questo assalti, su internet sono in seguito apparsi alcuni video che riprendono queste persone mentre danneggiano le antenne e le cabine, per poi esultare gridando frasi come “Fuck 5G”. Filmati che naturalmente, sono stati rimossi quasi subito sia da Youtube che dalle altre piattaforme in cui sono stati postati.
Sembra che il motivo che ha portato queste persone a compiere questi atti di vandalismo, risieda nel fatto che nel Regno Unito stanno iniziando a circolare alcune teorie che collegano la diffusione del coronavirus alla rete 5G, L’ipotesi sembra essere dunque che il virus si sta diffondendo nel paese, a causa di questa rete di ultima generazione. Esistono due teorie che supportano questa tesi, e bisogna precisare che nessuna delle due al momento, ha fornito un qualunque tipo di evidenza scientifica in merito. La prima afferma che la rete 5G sta rendendo più debole il sistema immunitario degli abitanti, rendendoli così molto più esposti al contagio da Covid-19.
Questa tesi è stata inoltre pubblicata anche dal giornale Dayli Star, ed esiste anche un professore di filosofia che insegna al College dell’Isola di Wright, che si dichiara convinto della sua validità. Questa teoria però si scontra in pieno con le scoperte scientifiche ufficiali fatte in merito alla rete 5G. Infatti è stato dimostrato che le onde radio prodotte da questa rete di ultima generazione sono 66 volte al di sotto del limite entro il quale una radiazione è in grado di modificare il nostro Dna e quindi danneggiare la nostra salute provocando ad esempio dei tumori.
La seconda teoria ipotizza invece che attraverso le reti 5G, i batteri riescono a diffondersi in maniera molto più rapida, facilitando così la diffusione del virus. Anche questa teoria è stata sostenuta dal Dayli Star, che a sostegno di questa tesi, cita una studio prodotto nel 2011 da dei ricercatori appartenenti Northeastern University di Boston.
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Il problema anche in questo caso, è che, oltre al fatto che il coronavirus non è un batterio, la ricerca in questione non ha mai trovato una conferma scientifica che gli permettesse di essere pubblicata su una rivista ufficiale.
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