Nei prossimi due giorni il Governo varerà un nuovo e specifico decreto in cui dirà come saranno usati i miliardi messi a disposizione per salvare le imprese e proteggere le famiglie. Golden Power e liquidità per fronteggiare l’emergenza che ha messo in ginocchio l’economia italiana.
Quasi tutti i partiti sono d’accordo, e se non lo sono fanno finta di esserlo. L’urgenza primaria è salvare l’economia italiana travolta dalla pandemia coronavirus. Famiglie e imprese sono i due pilastri fondamentali del decreto di aprile che il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare fra oggi e domani. Il cuore del decreto saranno i finanziamenti per garantire i prestiti delle banche alle imprese: circa 10 miliardi in grado di iniettarne nel sistema economico altri 200. Un’emergenza che vede tutti d’accordo anche se sono già circolate voci su un presunto braccio di ferro fra il Partito Democratico e Italia Viva: l’oggetto la quota del prestito da garantire. “Non c’è nessun braccio di ferro sulla quota di garanzia per i prestiti alle imprese. Il Pd lavora per assicurare alle imprese liquidità nel più breve tempo possibile”, sottolineano pero’ fonti del Pd. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha spiegato in una intervista che “la nostra proposta ha come punto centrale il fatto che lo Stato dia alle banche la garanzia al cento per cento e le banche automaticamente bonifichino sul conto corrente delle partite Iva, tutte, purché siano piccole e medie, sotto i 40-50 milioni di euro, fino all’equivalente del 25% del fatturato dello scorso anno”.
Per le imprese è previsto anche il provvedimento sulla golden power per le realtà italiane più richieste dai mercati esteri. Se il leader della Lega, Matteo Salvini, dice di aver chiesto al governo “di approvare la Golden Power, cioè che l’Italia possa dire no alla possibilità di acquistare da parte straniera”, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, spiega che la norma è già pronta e sarà approvata nel primo provvedimento utile: “L’emergenza Coronavirus non metterà a rischio il nostro patrimonio produttivo e industriale”, aggiunge Fraccaro. E il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, precisa che varrà anche per le piccole e medie imprese e avrà effetto anche per i tentativi di acquisizione provenienti dall’area euro. Una scelta, quella del governo, che raccoglie il consenso praticamente unanime di tutte le forze politiche, da Giorgia Meloni al Partito Democratico: concordi anche sulla necessità di prevedere l’estensione del Reddito di cittadinanza, seppure spiegato in maniera diversa da partito a partito. Matteo Renzi e Matteo Salvini vorrebbero evitare che la misura messa in campo dalla ministra del Welfare, Nunzia Catalfo, possa innescare meccanismi assistenzialisti. Complessivamente, il pacchetto lavoro varrà circa 15 miliardi e, oltre al Reddito di Emergenza, prevede l’ampliamento della Cassa Integrazione e prevede di aumentare e prorogare l’indennità per gli autonomi da 600 a 800 euro, fino al mese di maggio.
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