La prossima edizione del Toronto Film Festival sarà in digitale? Le dichiarazioni degli organizzatori.
In questo clima di profonda incertezza, confusione e terrore a causa del coronavirus, nessun settore è salvo. Oltre a preoccupare la popolazione mondiale dal punto di vista della salute, il COVID-19 ha creato e sta continuando a creare, diversi problemi dal punto di vista economico. Ritardi, cancellazioni e la creazione di ‘piani B’ improvvisati possono essere più rischiosi e dannosi di qualsiasi altra cosa.
Ovviamente anche il cinema è rimasto colpito in tal senso. Oltre ad aver dovuto cessare ogni tipo di lavorazione sui set di film e serie tv, anche le rassegne cinematografiche mondiali stanno correndo il rischio di essere rimandate o addirittura eliminate dal calendario 2020. Dopo Cannes, anche il Toronto Film Festival sta correndo questo rischio.
Il Toronto Film Festival quest’anno era previsto ( utilizzare il passato credo sia giusto, almeno per il momento) dal 10 al 20 settembre. A causa del coronavirus e il divieto di dar luogo a manifestazioni con un gran numero di persone, è possibile che la kermesse cinematografica si svolga in digitale.
Questo pensiero è stato dichiarato dai direttori del Festival Joana Vicente e Cameron Baley, in un comunicato apparso sul profilo Twitter.
Come potete leggere dal video messaggio pubblicato sul profilo del Toronto Film Festival, il coronavirus sta continuando a creare problemi anche dal punto di vista economico. Dover rinunciare alla realizzazione normale del Festival, significherebbe subire un grave danno economico.
Gli organizzatori della celebre rassegna cinematografica di Toronto, stanno cercando di pensare a qualsiasi opzione che possa essere il meno dannosa possibile. Chiaramente se la pandemia dovuta al COVID-19 costringerà tutta l’equipe del Festival a dover ripiegare sulla tecnologia per non cancellarla completamente.
Ecco cosa è stato dichiarato attraverso il video su Twitter: “Ci rendiamo conto come la programmazione del festival ora sia ancora piena di incertezza visto che non è possibile anticipare se a settembre sarà possibile riunire tante persone insieme. È per questo che guardiamo alle due possibilità, che darebbero supporto sia al nostro pubblico che agli autori e ai nostri partner e all’industria.”
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