La Spagna supera il numero di casi positivi registrati in Italia, e diventa il secondo Paese al mondo per contagi da coronavirus. Aumentano, purtroppo, anche le vittime che perdono la lotta contro il virus.
La notizia è giunta questa mattina: la Spagna conta ormai 117.710 casi confermati di contagio da Coronavirus, secondo quanto stimato dalla Johns Hopkins University. Una cifra esorbitante, che supera persino il numero totale di positivi rilevati in Italia. Secondo quanto riportato da El Pais, si sarebbero verificati ben 932 decessi e 7.472 contagi in un giorno, contagi che lasciano indietro l’Italia (ad ora rimasta a 115.242 casi confermati).
La Spagna diventa infatti il secondo Paese del mondo ad aver il maggior numero di contagiati da Covid-19, posizionandosi dietro solo agli Stati Uniti. Ulteriori dati e aggiornamenti verranno rilasciati dalle autorità locali questa sera.
In merito alla drammatica situazione spagnola si è espresso Fernando Simón, direttore del CCAES, che ha rilasciato importanti dichiarazioni direttamente da casa sua, dove si trova in quarantena dopo essere risultato positivo al coronavirus.
“L’evoluzione dei dati è continua. Stiamo andando bene. I nuovi casi sono stabilizzati. Purtroppo abbiamo superato altri paesi come l’Italia nelle infezioni, ma le tendenze sono corrette. Le tendenze che ci interessano di più, quelle dei pazienti in terapia intensiva e dei pazienti ospedalizzati, stanno raggiungendo ciò che stavamo cercando, quello di arrivare la prossima settimana senza saturare le ICU. Anche se è vero che ci sono stati picchi nelle ICU di alcune comunità “, ha spiegato Simón.
Che ha ulteriormente ribadito: “Siamo in una situazione di buona evoluzione dell’epidemia. Ma esiste il rischio che se non continuiamo con le misure di restrizione della circolazione delle persone, questi progressi tornino indietro. Per questo motivo, dovremo esaminare in seguito le diverse alternative per assicurarci che il virus non possa essere trasmesso”.
Nel frattempo, anche Sierra si è espresso in merito ai numeri dichiarati questa mattina dalle autorità spagnole. Sierra, però, ha chiesto di non fossilizzarsi sul confronto con l’Italia, poiché “le evoluzioni in altri paesi, come l’Italia, sono diverse”. “Dobbiamo valutare il tutto. Fino ad ora ci siamo concentrati sulla diagnosi di casi più gravi, quando la situazione si attenuerà faremo una diagnosi più ampia nella popolazione e quindi saremo in grado di confrontarci con altri paesi ”, ha sottolineato Sierra.
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