Il premier Conte risponde alla lettera della presidente commissione Ue Ursula Von der Lyen, sempre attraverso una lettera, e chiede all’Unione Europea più coraggio e meno egoismo.
Scambio di lettere tra il premier Conte e la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Ieri la missiva della politica tedesca nella quale tornava ad annunciare la sua piena solidarietà all’Italia e l’aiuto concreto dell’Europa sotto forma di Sure. Oggi arriva la risposta del presidente del Consiglio sul Corriere della Sera. “Cara Ursula – inizia Conte – ho apprezzato il sentimento di vicinanza e condivisione che ha ispirato le parole con cui ieri ti sei rivolta alla nostra comunità nazionale e, in particolare, al nostro personale sanitario, che, con grande sacrificio e responsabilità, è severamente impegnato nel fronteggiare questa emergenza. Le tue parole sono la prova che la determinazione degli italiani ha scosso le coscienze di tutti, travalicando i confini nazionali e ponendo la riflessione oggi più urgente: cosa è disposta a fare l’Europa non per l’Italia, ma per se stessa.
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Conte scrive a Von der Leyen: solidarietà inchiostro con cui scrivere questa pagina di storia
In questi giorni ho ricordato spesso come l’emergenza che stiamo vivendo richieda una risposta straordinaria, poiché la natura e le caratteristiche della crisi in corso sono tali da mettere a repentaglio l’esistenza stessa della casa comune europea. Non abbiamo scelta, la sfida è questa: siamo chiamati a compiere un salto di qualità che ci qualifichi come “unione” da un punto di vista politico e sociale, prima ancora che economico. L’Italia sa che la ricetta per reggere questa sfida epocale non può essere affidata ai soli manuali di economia. Deve essere la solidarietà l’inchiostro con cui scrivere questa pagina di storia: la storia di Paesi che stanno contraendo debiti per difendersi da un male di cui non hanno colpa, pur di proteggere le proprie comunità, salvaguardando le vite dei suoi membri, soprattutto dei più fragili, e pur di preservare il proprio tessuto economico-sociale. La solidarietà europea, come hai tu stessa ricordato, nei primi giorni di questa crisi non si è avvertita e ora non c’è altro tempo da perdere.
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Conte: serve uno sforzo ancora più grande
“Accogliamo con favore – continua il premier Conte nella sua lettera a Von der Leyen – la proposta della Commissione europea di sostenere, attraverso il piano “Sure” da 100 miliardi di euro, i costi che i governi nazionali affronteranno per finanziare il reddito di quanti si trovano temporaneamente senza lavoro in questa fase difficile. E’ una iniziativa positiva, poiché consentirebbe di emettere obbligazioni europee per un importo massimo dl 100 miliardi di euro, a fronte di garanzie statali intorno ai 25 miliardi di euro. Ma le risorse necessarie per sostenere i nostri sistemi sanitari, per garantire liquidità in tempi brevi a centinaia di migliaia di piccole e medie Imprese, per mettere in sicurezza occupazione e redditi dei lavoratori autonomi, sono molte di più. E questo non vale certo solo per l’Italia. Per questo occorre andare oltre. Altri player internazionali, come gli Stati Uniti, stanno mettendo in campo uno sforzo fiscale senza precedenti e non possiamo permetterci, come italiani e come europei, di perdere non soltanto la sfida della ricostruzione delle nostre economie, ma anche quella della competizione globale. Quando si combatte una guerra, è obbligatorio sostenere tutti gli sforzi necessari per vincere e dotarsi di tutti gli strumenti che servono per avviare la ricostruzione. A questo proposito, nei giorni scorsi ho lanciato la proposta di un’European Recovery and Reinvestment Plan. Si tratta di un progetto coraggioso e ambizioso che richiede un supporto finanziario condiviso e, pertanto, ha bisogno di strumenti innovativi come gli European Recovery Bond: dei titoli di Stato europei che siano utili a finanziare gli sforzi straordinari che l’Europa dovrà mettere in campo per ricostruire li suo tessuto sociale ed economico. Come ho giä chiarito, questi titoli non sono in alcun modo volti a condividere Il debito che ognuno dei nostri Paesi ha ereditato dal passato, e nemmeno a far sì che i cittadini di alcuni Paesi abbiano a pagare anche un solo euro peri! debito futuro di altri. Si tratta – piuttosto – di sfruttare a pieno la vera “potenza di fuoco” della famiglia europea, di cui tutti noi siamo parte, per dare vita a un grande programma comune e condiviso di sostegno e di rilancio della nostra economia, e per assicurare un futuro degno alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, e a tutti i nostri figli.
Conte a Von der Leyen: coraggio e niente egoismi
Conte conclude la sua lettera al presidente della Commissione Ue. “Al termine dell’ultimo Consiglio europeo dello scorso 26 marzo, ci siamo dati due settimane di tempo per raccogliere questa sfida. Purtroppo, alcune anticipazioni dei lavori tecnici che ho potuto visionare non sembrano affatto all’altezza del compito che la storia ci ha assegnato. Si continua a insistere nel ricorso a strumenti come il Mes che appaiono totalmente inadeguati rispetto agli scopi da perseguire, considerato che siamo di fronte a uno shock epocale a carattere simmetrico, che non dipende dai comportamenti di singoli Stati. È il momento di mostrare più ambizione, più unitä e più coraggio. Di fronte a una tempesta come il Covid-I9 che riguarda tutti, non serve un salvagente per l’Italia: serve una scialuppa di salvataggio solida, europea, che conduca i nostri Paesi uniti al riparo. Non chiediamo a nessuno di remare per noi, perché abbiamo braccia forti. “Le decisioni che prendiamo oggi verranno ricordate per anni. Daranno forma all’Europa di domani”, hai scritto ieri nel tuo intervento. Sono d’accordo. Il 2020 sarà uno spartiacque nella storia della Ue. Ciascun attore istituzionale sarà chiamato a rispondere, anche ai posteri, delle proprie posizioni e del proprio operato. Solo se avremo coraggio, se guarderemo davvero il futuro con gli occhi della solidarietà e non col filtro degli egoismi, potremo ricordare il 2020 non come l’anno del fallimento del sogno europeo ma della sua rinascita.