In data odierna, 2 aprile 2020, cade il 15esimo anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, soprannominato affettuosamente “l’atleta di Dio”. E proprio nella giornata di oggi Papa Francesco lo ricorderà e interpellerà affinché ponga fine alla piaga del coronavirus.
“Se sbaglio mi corriggerete“. Con queste parole Papa Giovanni Paolo II, uno dei Pontefici più amati dell’età contemporanea, iniziò la sua avventura e la sua carica. Karol Wojtyla divenne Papa il 16 ottobre 1978, e per ben 27 anni rimase affettuosamente nel cuore di tutti, soprattutto dei fedeli più piccoli. Detto anche “il Papa dei giovani“, Giovanni Paolo II passò alla storia per via del suo lungo e tortuoso cammino, che terminò all’età di 84 anni.
Karol Wojtyla è stato eletto Papa il 16 ottobre 1978, e il suo pontificio è durato per ben 27 anni, fino al 2 aprile 2005. Fu il primo pontefice polacco della storia, e nonostante iniziò il suo percorso a un’età relativamente giovane (è stato il Papa più giovane ad essere eletto dopo Pio IX), concluse il suo percorso a seguito di una brutta malattia. Dopo oltre quindici anni di pontificato, un attentato parte del killer turco Alì Agca, un tumore, e diversi traumi fisici alle spalle (dovuti soprattutto alla sua grande passione sportiva), la sua salute cominciò infatti progressivamente a vacillare.
La malattia che forse influì più di tutte al suo decadimento fisico, però, è stata quella legata al morbo di Parkinson. I primissimi sintomi gli vennero diagnosticati nel 1991, quando era possibile osservare nel Pontefice un lieve tremore della mano sinistra. Ma la malattia progredì nel tempo, fino a rendergli sempre più difficoltosi sia i movimenti che la pronuncia stessa delle parole.
Fu allora il 30 marzo 2005, un mercoledì, che il Papa apparve per l’ultima volta in pubblico. Le sue condizioni di salute si erano irrimediabilmente aggravate, e sentendo forse il sopraggiungere della sua dipartita, si affacciò alla finestra su piazza San Pietro per brevissimo tempo, mostrandosi ai suoi fedeli. Non parlò, però, in quell’occasione: non ne ebbe la forza, e lasciò come ultimo messaggio soltanto qualche sospiro.
Alle sue esequie parteciparono moltissimi capi di stato e di governo, e furono migliaia i fedeli che raggiunsero San Pietro per offrirgli un ultimo, sentito saluto, al grido di “Santo subito“. Fu il primo maggio del 2011 quando venne proclamato Beato dal suo successore, Benedetto XVI, mentre il 27 aprile 2014 Papa Francesco lo ha santificato.
E proprio a lui, questa sera alle ore 21, Bergoglio rivolgerà la sua preghiera, recitando il rosario per chiedere la sua intercessione in un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo oggi. Un periodo che mai ci saremmo aspettati in questo 2020, e che sta avendo dei risvolti catastrofici in tutti i Paesi del mondo.
Proprio in occasione del 15esimo anniversario della morte di Wojtyla, allora, Papa Francesco chiederà la sua intercessione per debellare la piaga del coronavirus, il nemico che sta facendo sentire l’uomo confinato “sempre più nella paura, minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza”. Un mostro, questo, che provoca la “morte di molte persone”, come “una specie di genocidio virale.”
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