Il primo cittadino del capoluogo toscano denuncia le condizioni della sua città. Il Coronavirus ha azzerato a Firenze le entrate sul piano economico e del turismo.
“Il Comune di Firenze rischia di andare in default nell’arco di 3 mesi“. Questa è la denuncia che ha lanciato il primo cittadino del capoluogo toscano, Dario Nardella. L’esponente del Partito Democratico ha fatto capire che gli effetti del Coronavirus si stanno vedendo in maniera chiara e lampante in questi giorni. Non è un campanello di allarme, quello lanciato da Nardella, il quale sembra essersi quasi arreso alla prospettiva di dover fronteggiare una difficoltà importante. Anche perchè Firenze è risultata letteralmente bloccata nel flusso economico, a causa delle restrizioni da parte del Governo.
Il Coronavirus è stato a dir poco devastante per le casse del Comune di Firenze. Le uscite sono rimaste invariate in termini di stipendi, rate da pagare e altri prestiti pendenti. Di contro si è registrato uno stop quasi totale agli introiti, legati in buona parte al flusso di turisti e alle attività commerciali. E Nardella ha lanciato l’allarme: “La situazione è drammatica. Ci restano 80 milioni di euro in cassa, ma considerate che ogni mese dobbiamo spenderne 25 per pagare i nostri 4mila dipendenti. Se il governo e l’UE non attivano subito un piano per immettere liquidità nelle nostre casse, entro tre mesi non saremo più in grado di garantire i servizi essenziali ai cittadini“.
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Nardella, nel corso delle sue ultime dichiarazioni, ci ha tenuto a precisare un aspetto fondamentale da chiarire. “I costi non possono certo ricadere sulla popolazione“, ha fatto sapere il sindaco di Firenze. Anzi, il piddino ha fatto capire che è fondamentale accelerare una decisione relativa alla sospensione delle rate per i Comuni per il 2019. Una decisione resa nota dalla Cassa Depositi e Prestiti e sulla quale Nardella sta spingendo. “Lo stesso vale per la Banca europea per gli investimenti. Si tratta di una decisione che può essere presa in fretta e per noi sarebbe una boccata d’ossigeno fondamentale“.
Nardella ha fatto capire anche che i tributi a carico dei cittadini verranno dilazionati nel tempo: “Non possiamo certo pensare che i cittadini paghino tutto subito“. E l’emergenza Coronavirus, che a Firenze è di carattere più economico che sanitario, annullerà anche la riscossione della tassa di soggiorno. Tre miliardi di euro in un anno che potrebbero sfumare: “Quella voce consideriamola pure azzerata“, ha detto Nardella. E dal sindaco di Firenze arriva una proposta per l’immissione di nuova liquidità. “Si può aumentare il bilancio europeo e si possono emettere titoli europei per finanziarci, ma bisogna fare in fretta, perché il tempo corre contro di noi. Servono soldi ora, altrimenti non ci rialziamo“.