Concorrenza sleale e bancarotta fraudolenta: arresti a Treviso

Bancarotta fraudolenta e un giro di affari milionario. Emessi sette ordini di esecuzioni per imprenditori che avevano creato almeno venti società fittizie.

Tutto è iniziato dalle indagini della Guardia di Finanza di Treviso sul fallimento di due società trevigiane operanti nel settore del commercio dimaterie plastiche. L’attività dei finanzieri, coordinati dalla magistratura trevigiana, ha permesso di svelare l’esistenza di un sistema fraudolento, costituito da oltre 20 società sia nazionali che estere, le quali, operando come veri e propri “schermi societari” ed avvalendosi di “teste di legno”, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre 16,5 milioni di euro, ed omesso versamenti di IVA per circa 5 milioni di euro.

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Il collaudato sistema evasivo ha permesso agli indagati di commercializzare beni “sotto costo” acquisendo quote di mercato con concreti effetti sleali verso la concorrenza. Sono state anche individuate operazioni distrattive per oltre 2,5 milioni di euro in pregiudizio ai creditori, tra i quali l’Erario, con una esposizione di 37 milioni di euro. L’operazione della Gdf si è conclusa con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, un obbligo di dimora, un divieto di espatrio e tre misure interdittive ad esercitare l’attività imprenditoriale.

 

 

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